Entra in stato di agitazione l’Avvocatura del Foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che lamenta disfunzioni e disagi dovuti alle carenze di organico negli uffici giudiziari, che “funzionari, cancellieri e personale in genere non sono in grado di colmare”. – continua sotto –
Nel mirino delle critiche soprattutto le modalità di accesso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – circostanza già denunciata nei mesi scorsi dagli avvocati – dove sono in vigore ancora le restrizioni anti-Covid, con gli ingressi solo su prenotazione, mentre in altri uffici vicini, come Napoli Nord, l’accesso agli avvocati è libero.
“Gli avvocati – si legge nel verbale della riunione del Consiglio dell’Ordine – possono accedere alle segreterie e cancellerie del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere solo previa prenotazione e con tempi lunghissimi di attesa”, e inoltre “il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, unitamente agli Uffici del Giudice di pace, è l’unico del distretto di Corte d’Appello di Napoli a non consentire l’accesso libero agli avvocati”. Tali limitazioni sono state introdotte con la pandemia ma per l’Ordine, presieduto da Ugo Verrillo, “non trovano più alcuna giustificazione”. Gli avvocati osservano, poi, “che è forte la contraddizione laddove l’accesso viene consentito al pieno della capienza in cinema e teatri, finanche nelle discoteche, e viene negato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al contrario di altri uffici giudiziari vicini”.
Nel mirino delle critiche finiscono anche gli uffici del Giudice di Pace, la cui “quasi totalità delle sedi vive una crisi cronica a causa di dotazioni di fondi e di personale assolutamente insufficienti e della politica di austerità degli enti locali, che comporta ingenti e continui danni nei confronti del sistema giustizia che si ripercuotono in maniera quasi drammatica verso la classe forense.