Alcuni partiti e Regioni vanno in pressing sul governo per mettere in pratica anche in Italia il cosiddetto “modello Austria”, dove da lunedì, per far fronte alla quarta ondata di Covid, è iniziato il lockdown solo per i non vaccinati. Liguria, Alto Adige e Friuli sono d’accordo per imporre la stessa limitazione nel nostro Paese; dubbi di Emilia-Romagna e Lombardia; contrario il Veneto. Vienna, infatti, ha stabilito, a partire da lunedì, un lockdown solo per i non vaccinati. In questo modo ci sono circa due milioni di austriaci non immunizzati che possono uscire per lavoro, acquisti di prima necessità o per fare attività motoria. E anche in Italia alcune Regioni hanno iniziato a valutare una simile misura. – continua sotto –
Tra i presidenti di Regione favorevoli a un lockdown solo per i non vaccinati c’è il governatore della Liguria Giovanni Toti: “Chiederemo al governo che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto”, ha detto. “Le misure che devono essere prese, lo devono essere solo per i non vaccinati, non certo per chi ha fatto fino in fondo il suo dovere”, ha aggiunto. Anche Arno Kompatscher, presidente altoatesino, strizza l’occhio all’ipotesi: “Guardando i dati è chiaro che dove il tasso di vaccinazione è basso ci sono più ricoveri. Abbiamo chiesto a Roma di consentire vantaggi per i vaccinati, come già avviene in alcuni Paesi europei”, ha osservato. Anche il Friuli, con Massimiliano Fedriga, è sulla stessa lunghezza d’onda: “Nel caso in cui dovessimo finire in zona arancione penso che il prezzo delle chiusure non lo possano pagare i vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”, ha spiegato.
Stefano Bonaccini invece frena: “Dovremo discuterne ma credo che la prima cosa da fare sia quella di proseguire con le vaccinazioni”, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna senza sbilanciarsi. Come non si sbilancia del tutto il lombardo Attilio Fontana, che si dice d’accordo “dal punto di vista dell’opportunità” ma non nascondo di essere perplesso per il “rischio di tensioni sociali”. Esprime chiaramente i suoi dubbi invece Luca Zaia. Secondo il presidente del Veneto, infatti, il modello austriaco sarebbe difficile da applicare nel nostro Paese dal punto di vista costituzionale.
Sul fronte dei partiti si è espresso chiaramente Matteo Renzi: “Stanno aumentando purtroppo i casi, probabilmente qualche Regione andrà in zona gialla, mi piacerebbe che l’Italia adottasse lo stesso metodo dell’Austria: cioè vanno in lockdown solo quelli che non hanno fatto il vaccino, sennò tutti dovremmo pagare le conseguenze di chi non l’ha fatto. Vorrei che chi ha fatto il vaccino potesse non avere restrizioni”, ha detto il leader di Italia Viva. Matteo Salvini invece di chiusure non ne vuole proprio sentir parlare. “Rivedere le regole del Green pass visto l’aumento dei contagi? Mi rifiuto di pensare a nuove chiusure, nuovi lockdown, nuove limitazioni”, si è limitato a osservare il numero uno della Lega.