Frode su produzione e commercio di vini: sequestri da 740mila euro tra Pavia e Cremona

di Redazione

La Guardia di Finanza e l’Arma dei Carabinieri di Pavia, al termine di complesse indagini, dirette dal sostituto procuratore Paolo Mazza e coordinate dal procuratore facente funzioni Mario Venditti, hanno eseguito il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, di immobili e disponibilità finanziarie per complessivi 740mila euro nelle province di Pavia e Cremona, nei confronti di tre indagati. – continua sotto –

Le misure cautelari, disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pavia, Luigi Riganti, rappresentano il risultato finale di una complessa attività d’indagine, avviata circa due anni fa, svolta dalla compagnia Carabinieri di Stradella e dalle Fiamme gialle della compagnia di Voghera, con il concorso del Gruppo Carabinieri Forestale di Pavia e dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressioni Frodi dei prodotti agroalimentari (I.c.q.r.f.), che ha consentito di eseguire l’odierno sequestro preventivo di 8 immobili e numerosi conti correnti e ulteriori disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a oltre 700mila euro, nei confronti di tre soggetti a vario titolo indagati per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Già nel gennaio del 2020, nel territorio dell’Oltrepò pavese e in altre 6 province tra Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige, i finanzieri e i carabinieri avevano eseguito cinque arresti e complessive 28 perquisizioni domiciliari, locali e personali nei confronti di altrettanti soggetti indagati, aziende vitivinicole e laboratori analisi, ad esito di una prima fase di indagini. Le investigazioni, svolte anche attraverso intercettazioni telefoniche e videosorveglianza, avevano consentito di accertare che i vertici di una cantina pavese, con il concorso di un mediatore del settore vitivinicolo, enologi e titolari di aziende agricole conferitrici, commercializzavano vini a denominazione di origine controllata e a indicazione geografica protetta, in realtà contraffatti per quantità, qualità e origine. Tali condotte erano state perpetrate attraverso il sistematico ricorso a conferimenti, durante i periodi di vendemmia, di uve diverse per tipologia varietale rispetto a quelle attestate nelle bollette di conferimento e nella relativa documentazione contabile, nonché attraverso acquisti in nero di ingenti quantità di sostanze vietate dalle norme di settore, quali zucchero invertito ed anidride carbonica, o soggette a specifici parametri di utilizzo, per esempio mosto concentrato rettificato.

La successiva disamina della copiosa documentazione contabile ed extracontabile, svolta dalle Fiamme gialle pavesi, unitamente all’analisi del contenuto dei personal computer e dei telefoni cellulari in uso ai soggetti indagati, oggetto di sequestro durante le descritte attività di perquisizione, ha consentito di accertare che la cantina produceva e commercializzava fraudolentemente, per assecondare le richieste del mercato, vini asseritamente prodotti secondo la normativa di settore ma di fatto ottenuti mediante uve di tipologia diversa e prodotti non consentiti, nonché di quantificare il profitto della frode in commercio a carico dei tre soggetti destinatari dell’odierno sequestro, poiché direttamente responsabili della creazione della frode attraverso la falsa documentazione rinvenuta e della gestione fraudolenta dei conferimenti effettuati dai coltivatori indagati. IN ALTO IL VIDEO

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