“L’Altra Napoli”, 15 anni di attività per il riscatto dei ragazzi di Forcella e della Sanità

di Redazione

“L’Altra Napoli” celebra i 15 anni di attività e lo fa presentando un libro in cui racconta le esperienze di Forcella e del Rione Sanità. L’impegno nasce proprio dalla consapevolezza della grande disuguaglianza sociale che priva tantissimi giovani napoletani di prospettive e speranze. – continua sotto –  

Era il 2006 quando l’associazione mise piede per la prima volta al Rione Sanità, quello che era considerato un quartiere ghetto al centro della città, e che oggi è un simbolo di riscatto sociale ed economico. Un posto dove tanti giovani hanno colto l’opportunità di riappropriarsi del territorio valorizzando le sue risorse e soprattutto il proprio talento.

“Sono nato a Napoli, ma ho vissuto altrove buona parte della mia vita. Faccio parte di coloro che pensano che ognuno, anche con poco, possa fare la differenza per chi è rimasto indietro e soprattutto dare una chance a tanti giovani valorizzando il talento che spesso non sanno di possedere”, ha commentato Ernesto Albanese, fondatore e presidente de L’Altra Napoli, sintetizza il senso dell’impegno che L’Altra Napoli porta avanti da 15 anni. Grazie allo straordinario contributo di tanti sponsor privati, l’associazione ha raccolto ed investito 9 milioni di euro in progetti per la crescita umana e professionale dei giovani del Rione Sanità e di Forcella.

Oggi L’Altra Napoli conta oltre 1000 soci e migliaia di followers, accomunati dal desiderio di contribuire attivamente a restituire alla città la propria dignità, per riscattarla dal degrado e dall’illegalità che offuscano il suo naturale splendore e ne impediscono lo sviluppo. Il lavoro de L’Altra Napoli, dopo gli anni al Rione Sanità, si è spostato a Forcella, altro quartiere dalle straordinarie potenzialità e ricchezze. Qui la onlus ha favorito la nascita di associazioni e cooperative, puntando sul territorio e sui suoi abitanti, e ha deciso di raccontare questa storia in un libro fotografico con gli scatti del famoso fotoreporter Franco Pagetti, corredato da un racconto di Angelo Petrella, sotto la direzione artistica e il coordinamento di Maurizio De Fazio, le illustrazioni di Davide Castellano e la consulenza di Walter Medolla. IN ALTO IL VIDEO

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