La Polizia Penitenziaria ha eseguito 14 misure cautelari emesse dal gip Federica Colucci nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla Procura di Napoli di corruzione. Le persone coinvolte sono accusate di aver promesso e poi agevolato, in cambio di mazzette, alcuni partecipanti ai concorsi per il reclutamento nei Corpi delle Forze Armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia Penitenziaria a superare le prove psico-attitudinali. Le indagini hanno consentito di fare luce su una serie di episodi che hanno visto protagonisti, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021, due agenti della Penitenziaria, Errico Spena e Maurizio Russo, già in carcere. – continua sotto –
Secondo quanto emerso dalle attività investigative, Spena e Russo sono stati sorpresi all’interno degli uffici di organizzazione sindacale mentre intascavano ottomila euro. Secondo quanto rende noto un comunicato a firma del procuratore di Napoli Giovanni Melillo, “gli elementi indiziari acquisiti depongono nel senso di una estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali”.
I provvedimenti cautelari eseguiti oggi riguardano, tra gli altri, oltre che Spena e Russo anche Aniello Aversano (assistente capo Polizia penitenziaria in servizio nella Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere), Gennaro Fatone (agente di Polizia municipale a Caivano, nel Napoletano), Giorgio Spina (caporal maggiore dell’Esercito in servizio alla caserma di Maddaloni, nel Casertano). Tutti risultano avere svolto la funzione di intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali. Nei riguardi di questi ultimi è stata adottata, in conformità alla richiesta della Procura, la misura cautelare degli arresti domiciliari.