A Napoli gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, gravemente indiziate di associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, aggravata dal carattere transnazionale, e detenzione illegale di armi da fuoco. – continua sotto –
L’operazione è stata portata a termine con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia partenopea. Si tratta di un gruppo di narcotrafficanti che, al momento, non risulterebbe legato ad organizzazioni camorristiche. Gli arresti sono avvenuti nella zona di salita Capodimonte, nei pressi del rione Sanità. La droga, in particolare cocaina, arrivava in Italia attraverso un canale di approvvigionamento dal Brasile, dal Perù e dalla Spagna, fino al porto di Napoli.
Le indagini sono state avviate a seguito del sequestro, avvenuto nel giugno 2017, di 25 chili di cocaina nascosti in un carico di caffè importato dal Brasile e giunto nel porto di Napoli all’interno di un container. Sono state individuate le diverse modalità, particolarmente articolate, di importazione della droga utilizzate dall’organizzazione criminale per introdurre illecitamente la cocaina nel territorio dello Stato. In particolare, sono stati arrestati alcuni corrieri che trasportavano la cocaina sotto forma di ovuli, ingeriti nei Paesi di provenienza, prima di giungere in Italia a bordo di aerei di linea. Altri soggetti sono stati tratti in arresto mentre trasportavano lo stupefacente, sotto forma di panetti, all’interno di bagagli e valigie muniti di appositi nascondigli per l’occultamento del carico. La Squadra Mobile ha, infine, sequestrato, a Marano di Napoli, un laboratorio all’interno del quale si procedeva alla estrazione della cocaina da capi di abbigliamento.
Allo scopo di eludere i controlli doganali, gli indumenti erano infatti stati intrisi di cocaina allo stato liquido in laboratori allestiti in Perù e, una volta in Italia, venivano appositamente trattati con particolari procedimenti che consentivano di ottenere nuovamente la cocaina in polvere, pronta per essere immessa sul mercato. Lo stupefacente, così importato nel territorio partenopeo, veniva successivamente distribuito all’ingrosso a trafficanti che operavano in quartieri del capoluogo come il Rione Traiano, Secondigliano e i Quartieri Spagnoli. L’organizzazione si occupava, oltre che delle importazioni, anche della vendita al dettaglio di una parte della cocaina importata, realizzata attraverso le cessioni agli acquirenti al minuto presso una piazza di spaccio di salita Capodimonte, dove sono stati operati arresti e sequestri. È documentato come il sodalizio in questione avesse nella sua disponibilità armi da fuoco. Nel corso delle attività di indagine sono stati sequestrati oltre 44 chili di cocaina e 215 chili di hashish. IN ALTO IL VIDEO