Aversa (Caserta) – Al grido de «le lotte ambientali non si processano. Solidarietà con gli attivisti inquisiti» il coordinamento aversano di Potere al Popolo preannuncia la presenza di un presidio informativo a partire dalle 9.30 del 14 dicembre prossimo davanti al Tribunale di Napoli Nord «al fianco degli attivisti inquisiti per aver contestato una sfilata propagandistica del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca». Sono 11 le persone che la Procura aversana ritiene responsabili di resistenza a pubblico ufficiale, violenza, minaccia, manifestazione non autorizzata, aggressione a corpo politico dello Stato. Il caso è quello della presunta aggressione al presidente De Luca, avvenuta il 30 novembre di due anni fa ad Aversa, in piazza Municipio, quando furono lanciati sacchetti della spazzatura contro di lui. – continua sotto –
Secondo il rapporto della Digos, in due, tra cui un minorenne, avrebbero materialmente scagliato i sacchetti, nove avrebbero provato a entrare in contatto con De Luca e provengono da Napoli, Giugliano, Caivano, Mugnano e dall’Agro Aversano. Alcuni fanno parte di sigle ambientaliste note, tra cui «Stop Biocidio» e il centro sociale «Insurgencia». De Luca era ad Aversa per la firma di un protocollo per le «Città Sostenibili». Un incontro al quale si presentarono una trentina di attivisti. «Sono passati alcuni anni – affermano i rappresentanti di Potere al Popolo – ma la situazione ambientale e sanitaria dei nostri territori è sempre la stessa: l’inquinamento avvolge le nostre terre, la puzza, i roghi tossici, gli sversamenti illegali e i progetti di impianti vecchi e inefficaci continuano a martoriare i nostri territori e le nostre comunità».
I fatti di quel giorno sono anche ricordati da una dichiarazione dell’attivista Gianni Giovine: «Dapprima c’è un’aggressione ad un giovane di 18-19 anni da parte di un poliziotto che con un pugno lo ha letteralmente steso su una macchina continuando a dargli addosso e solo l’intervento di alcuni di noi ha evitato il peggio. Poi c’è De Luca che si avventa contro Arianna Organo, la donna con un cartello. Come l’ha vista, il governatore le si è scaraventato addosso e solo il lancio di un sacchetto ha evitato il peggio».
Da qui il prosieguo del racconto di quella mattinata: «Eravamo tutti presenti alla kermesse al terzo piano del comune, giù i poliziotti ci hanno chiesto i documenti. Gli sono stati consegnati, fotocopiati e registrati. La mattina il clima era sereno, abbiamo preso il caffè al bar Roma vicino a diversi amministratori». «All’arrivo di De Luca – continua Giovine – non c’è stata contestazione. La contestazione è avvenuta perché lui in aula consiliare ha preso in giro i comitati affermando di nuovo che noi eravamo visionari e che eravamo colpevoli di istigare alla isteria popolare per la terra dei fuochi».