“Ferragosto”, il terzo libro dello scrittore casertano Eugenio Lanna

di Redazione

‌Nel vasto orizzonte temporale degli anni che precedono e seguono la Seconda guerra mondiale, in un modesto villaggio, si distingue il comportamento di diverse persone, testimoni più o meno partecipi di avvenimenti cruciali del ventesimo secolo. – continua sotto –

Il connotato che sembra esaltare alcuni dei caratteri che si incontrano nelle varie vicende, soprattutto negli anni del Dopoguerra, è una sindrome da visionari che, seppur di rado, assume tratti di allucinazione. Nondimeno, non manca chi riesce a scoraggiare ogni vaneggiamento e a rinsaldare i consueti equilibri. Riaffiorano, seppure larvatamente, i propositi di sempre: la rivendicazione della predominanza, i vagheggiamenti utopistici, l’infimo appagamento quotidiano. Questo è l’incipit che introduce “Ferragosto”, il nuovo libro di Eugenio Lanna, scrittore originario di Francolise (Caserta), pubblicato dalla casa editrice MR Editori.

Dopo “La piazzola della Chiesa” ed “Echi nel vento”, lo scrittore casertano torna a cimentarsi con racconti tratti da episodi del passato, che sono solo il punto di partenza da cui inizia il percorso creativo della propria fantasia. Ed è così, dunque, che si snodano vicende del secolo scorso, in cui tutti possono immedesimarsi o riconoscere sentimenti provati; ieri ed oggi. A dimostrare che non fa differenza se si è nati o vissuti in tempo di guerra; l’umanità è varia e la sua disomogeneità si riscontra in qualsiasi epoca, a prescindere da ceti e classi sociali di appartenenza.

In fondo è questo è il fil rouge dei testi di Eugenio Lanna che, nel suo nuovo libro, narra episodi che si susseguono – per citare i titoli di alcuni capitoli del testo – tra “Una lodevole iniziativa”, “Un giorno sereno”, “Un affabulatore istintivo”, “Un giro per la Casina” e “Aspettative e disincanti”. Quasi a voler sottintendere che le stagioni non sono esclusivamente legate al tempo meteorologico, ma a ciò che prova il cuore; e forse anche “Ferragosto” non è una mera ricorrenza, ma, anche uno stato d’animo.

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