Gricignano, il Mc Social Club celebra la chiesa di Santa Veneranda con una riproduzione presepiale

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Situata sul territorio di Marcianise ma da sempre molto amata e frequentata anche dai cittadini della confinante Gricignano. Parliamo della chiesa campestre di Santa Veneranda (o “Santa Venere” o “Santa Venera”, come spesso viene chiamata) alla quale il “Mc Social Club” di Gricignano, nato dalla passione di un gruppo di amici appassionati di arte presepiale, ha dedicato una riproduzione che è stata collocata vicino all’altare del luogo sacro.

“Il nostro gruppo è nato per realizzare presepi, unendo passione e divertimento nonché organizzando alcuni eventi, non solo nella chiesa di Santa Veneranda ma anche in quella di Santa Maria a Piro”, spiega Giuseppe Di Luise, uno dei componenti del gruppo, composto, tra gli altri, da Gennaro Muto, Angelo Autiero, Carlo Autiero, Enzo Arona e Celeste Caiazzo, attivo anche sui social con la pagina “Mc Social Club” (clicca qui).

Un po’ di storia (da “Marcianise.info” e “Chiese Italiane”) – L’antico tempietto di Santa Veneranda fu realizzato nel XVI secolo, nell’allora villaggio di Campocripro, dai contadini della zona per celebrare le feste agricole. All’interno si trovava un affresco, anch’esso risalente al 1500, oggi conservato nel Duomo di Marcianise. La chiesetta era meta dei contadini che lavoravano nei campi adiacenti ed era affiancata anche da un punto di ristoro per i viandanti che da Capua si recavano nella zona Atellana. Nel giardino della chiesa c’è il cosiddetto “Cimitero dei Colerosi” dove furono seppelliti i deceduti vittime della terribile epidemia del colera del 1837. Oggi è possibile notare una targa posizionata all’esterno del cimitero che reca la seguente iscrizione “Comune di Marcianise Cimitero dei Colerosi dal 1837”. – continua sotto –

La struttura fu completamente rinnovata a spese del Comune di Marcianise grazie all’interessamento del canonico Giovan Battista Novelli. Il 15 ottobre del 1875 fu riaperta ai riti sacri. A custodia del tempio fu nominato il canonico don Demetrio Tartaglione. L’architetto Battista Argenziano diresse i lavori. Ne è testimonianza storica la lapide sistemata, nella seconda metà dell’800, sopra il portale d’ingresso. Dal 1992 la chiesa, periodicamente, è oggetto di ordinario intervento manutentivo da parte di alcuni volontari dell’associazione “Pro Santa Venera”.

La lapide in marmo, sistemata nella seconda metà dell’800 sopra il portale d’ingresso, rappresenta un po’ la sintesi della storia della chiesa, riportando un testo in latino che recita: “Hoc Sacellum Deo In Honorem S. Veberae sacrum Campocipri, Qui Pacus Olim Hic Fuit, Superstes Memoria, Vetustate Squallidum, Ac Pene Ruinosum A Fondamentis Municipii Martianisiensis Impensa Adnitente Ioanne Canonico Novellio Refectum, Novoque Cultu, Novaque Operis Structura Elegantius Anno D. MDCCCLXXV. Idibus Xbris Rite Dedicatibus Est Demetrio Canonico Tartalionio Neocoro”. Traduzione: “Questo tempietto in onore di Dio è stato consacrato a Santa Venera. In questo posto, un tempo, sorgeva il villaggio di Campocipro, oggi vi sono solo delle rovine a tal ricordo. Il lungo tempo trascorso lo ha reso squallido, anzi quasi pericolante. Il Municipio di Marcianise, a spese proprie, con l’interessamento del canonico G. Novelli, ha ristabilito nuovamente il culto, rinnovando la struttura, rendendola più elegante. Nell’anno 1875, il 15 ottobre, è stata riaperta ai riti sacri. A custodia del tempio è stato nominato il canonico Demetrio Tartaglione”. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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