Marcianise (Caserta) – Il centro per ragazzi autistici nell’immobile confiscato alla camorra non si farà. Lo ha rivelato ieri l’assessore Mezzacapo in risposta ad un’interpellanza in consiglio comunale del consigliere di “Marcianise Terra di Idee” Alessandro Tartaglione. Si tratta della villa di via Pisa, confiscata al clan Belforte, che fu inizialmente consegnata dal Comune di Marcianise all’associazione “Uniti per…”, che si occupa di persone diversamente abili, il 14 ottobre 2017, salvo poi farli sgomberare, in fretta e in furia ad agosto del 2018, perché l’edificio doveva essere, secondo quanto dichiarato dal sindaco Velardi, messo a disposizione dell’Asl di Caserta per un progetto di assistenza ai ragazzi autistici. – continua sotto –
«Ora – spiega Alessandro Tartaglione – la villa versa in stato di abbandono mentre potrebbe essere dedicata a progetti sociali così come prevede la legge 109 del 1996. In altre realtà, anche confinanti con Marcianise, la restituzione alla collettività degli immobili sottratti alle organizzazioni criminali hanno rappresentato una grande opportunità sociale oltre che occasione di contrasto culturale alla illegalità».
«Si tratta – continua l’esponente di Terra di Idee – dell’ennesima promessa mancata che si va a sommare ad un lungo elenco di cose annunciate e mai realizzate. Oltre al Centro per i ragazzi autistici nella villa confiscata alla camorra non avremo l’Ostello della Gioventù nel Castello di Loriano; niente parco pubblico nell’area ex Gte; il palazzetto dello sport non sappiamo quando sarà costruito; non si parla più del “Tempio della Boxe”. In compenso abbiamo la Piscina Comunale ancora chiusa; la Biblioteca Comunale anch’essa chiusa; abbiamo le strade dissestate; il Teatro Mugnone scoperchiato e i lavori fermi; il Ring Verde abbandonato; le fontane storiche di Piazza Umberto I e Piazza Carità chiuse; il traffico automobilistico in aumento; la situazione ambientale peggiorata; le associazioni attive che si sono ritirate in attesa di tempi migliori; i giovani che scappano via dalla città, eccetera. Allo slogan “cambieremo tutto”, bisognerà aggiungere “in peggio”». IN ALTO IL VIDEO