Teano (Caserta) – Il sindaco di Teano, Dino D’Andrea, ha rassegnato stamani le sue dimissioni dalla carica. All’origine di queste decisione, l’assenza delle condizioni atte a consentire la prosecuzione del suo mandato. – continua sotto –
In un messaggio postato su Facebook, D’Andrea ha spiegato: “Ho fatto, ed abbiamo fatto, di tutto per reperire le risorse economiche per i problemi della viabilità e delle infrastrutture, ma tutti i tentativi sono andati vani”. “La nostra comunità – ha aggiunto – ha bisogno di questi lavori e spero che ci siano indagini in corso o future per chiarire perché si è preferito far massacrare il sindaco pur di non far partire opere pubbliche che la città aspettava da trent’anni!”.
Nella lettera di dimissioni, il sindaco dimissionario ha ulteriormente chiarito: «Gli ultimi mesi non hanno potuto che farmi prendere atto dell’assenza delle condizioni atte a consentirmi di continuare a svolgere con serenità un compito che avrebbe richiesto in una fase quanto mai delicata il massimo dell’impegno da parte di tutti. Le mie dimissioni sono state il frutto di un meditato ed approfondito ragionamento personale e politico. Ho sempre pensato che avrei fatto un passo indietro nel momento in cui mi fossi reso conto che la mia visione politica non fosse stata più coerente con il patto stipulato con la città.
Il quadro politico che si è determinato, prima con la creazione di vari gruppi pollici in seno al consiglio comunale, poi con la scarsa sinergia di intenti ed azioni tra gli eletti, ha spuntato ogni mio possibile ulteriore sforzo finalizzato ad avviare un’azione corale e determinata che potesse affrontare, con i necessari tempi rapidi, l’avvio di nuovi progetti e cantieri finalizzati a risollevare a livello strutturale ed economico la nostra città. Cantieri che non sono ancora partiti per la responsabilità specifica dell’area tecnica, i cui vertici, presi non si sa da quale più alto impegno, hanno ritenuto tuttora faticoso e difficile premere un pulsante di invio, forse la verità è che sono più impegnati a fare “spallucce” e “ostruzionismo”. – continua sotto –
Mi riferisco al mega “progettone” per il sistema fognario (finanziato e appaltato le cui somme sono in possesso dell’Utc da mesi, al rifacimento di strade e marciapiedi (lavori assegnati ma non iniziati per 331.000 curo e 90.000 euro) alla tensostruttura in località Sant’Antonio e al rimodernamento del campo sportivo “Garibaldi” (750.000 curo di residui dei mutui) e, non per ultimo, la nuova sede del Servizio di Emergenza 118 i cui lavori interni risultano ultimati, per questo I’Asl aspetta solo la firma del Responsabile Tecnico per la convenzione ed il completamento dei lavori esterni. Per non parlare della questione Concorsi. Il nostro Comune come voi tutti sapete soffre di una grave carenza di personale. Tale carenza ostacola lo svolgimento di ogni minimo servizio recando danni alla popolazione e rendendo ancora più macchinosa la lenta burocrazia che ci attanaglia. A tale problema, abbiamo trovato riparo gettando le basi di un concorso pubblico per l’assunzione di più di 30 figure da inserire a tempo indeterminato nell’organico comunale, da agenti di polizia municipale a ingegneri, da geometri ad assistenti amministrativi, compreso la figura professionale che reggeva’ l’Ufficio del Giudice di Pace.
E’ un peccato dover lasciare ora che ormai il concorso era istruito con delibera di Giunta dello scorso primo dicembre. Non da ultimo voglio parlare della farraginosa questione del Giudice di Pace, a più riprese sollecitata per una pronta definizione, con individuazione del personale dipendente da inserire in struttura, al fine di poter scongiurare la chiusura prevista per il 4 Dicembre 2021 e il relativo ripristino della Giustizia. Vani sono stati tutti i miei sforzi al fine di trovare una soluzione, unitaria e condivisa. Sarebbe stato più facile, per me lasciare qualche mese fa per la catastrofica situazione economica in cui versa l’Ente, ma ha sempre prevalso il senso di responsabilità e l’amore per la città. Chimi sostituirà, potrà solo certificare il dissesto economico finanziario con conseguenze drammatiche per la popolazione: e questa sarà imputabile in primis sicuramente a me stesso ma anche a tutto il Consiglio Comunale, nella quale sede ho chiesto più volte un appello all’Unità e alla coesione solo nell’interesse della collettività.
Almeno non rimarrà il rammarico per non aver provato a sanare la drammatica situazione. Mi riservo un’analisi puntuale e dettagliata con i gruppi consiliari che hanno sostenuto l’Amministrazione poi spiegherò nel dettaglio i motivi di tale scelta. Tali dimissioni non saranno revocate se entro 20 giorni dalla presente I’Utc non consegnerà i lavori già appaltati per il mega progetto strade e fogne (I stralcio di circa sette milioni di euro), cosi come quelli di 331.000 curo più 90.000 per Viale Italia di strade e marciapiedi comunali e non stipulerà la convenzione con l’AsL e I’Uopc per la nuova sede del 118 (convenzione solo da firmare). Stessa cosa succederà se i consiglieri comunali non inizieranno a pensare ed agire in maniera corale e solidale, rispettando ruoli istituzionali e l’impegno con la popolazione che li ha eletti. Fino al ventesimo giorno dopo le mie dimissioni, cosi come previsto dalla legge. – continua sotto –
Non mi sottrarrò alla vita politica del nostro paese e continuerò a svolgere il mio ruolo di sindaco con l’impegno di sempre e la determinazione necessaria, come fatto nei 2 anni di pandemia Covid in cui mai mi sono sottratto, anteponendo la salute pubblica alla mia, con rischi personali e amministrativi, tutto al solo fine di tutelare i miei cittadini. Ora sono deluso e amareggiato perché’ questa pagina di storia del nostro paese meritava un epilogo diverso. Grazie a tutti: ai cittadini, ai consiglieri che mi hanno sostenuto, ai dipendenti comunali che hanno lavorato duro, alla polizia Municipale, alla protezione Civile, alle forze dell’ordine e grazie soprattutto a Teano che sarà sempre nel mio cuore».