Vasta operazione antidroga, battezzata “Piramide”, tra le province di Agrigento e Caltanissetta. I carabinieri del comando provinciale agrigentino hanno eseguito 26 misure cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish in maniera particolare. – continua sotto –
Sette degli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari (C.S., 31 anni, di Canicattì; A.I., 63, di Racalmuto; R.M.S., 40, di Gela; V.S., 45, di Favara; P.S.B., 38, di Favara; B.C., 50, di Grotte; T.G., 42, di Racalmuto), due dei quali con l’applicazione del braccialetto elettronico. Agli altri 19, residenti ad Agrigento, Racalmuto, San Cataldo, Grotte e Canicattì, è stato applicato il divieto di dimora.
L’indagine è stata denominata “Piramide” per via della struttura verticistica creatasi tra i vari pusher, collaboratori di questi ultimi e gli acquirenti. L’attività investigativa è stata avviata per contrastare il massiccio flusso di cocaina che dalla provincia giungeva sulle piazze di spaccio di Agrigento. Le investigazioni sono state svolte sia con metodi tradizionali: pedinamento e osservazione, sia con attività di natura tecnica: intercettazioni telefoniche/ambientali e sistemi di localizzazione satellitare Gps. La strategia investigativa ha consentito di acquisire rilevanti riscontri probatori: sequestri, arresti e segnalazioni che hanno permesso di tracciare un ruolo ben definito degli indagati nello smerciare la cocaina sia all’ingrosso, piazzando quantitativi che si aggiravano tra i 50 ed i 100 grammi, sia al dettaglio con la vendita di singole dosi.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati consistenti quantitativi di droga: circa 2 chili di cocaina e 4 di hashish, ed eseguiti anche 5 arresti in flagranza e 2 denunce, oltre a numerose segnalazioni amministrative. Il valore dello stupefacente sequestrato ammonta a circa 100mila euro. – continua sotto –
L’operazione è stata condotta fra Agrigento, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, e i comuni di Gela e San Cataldo, nel Nisseno, dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della locale compagnia, con a capo il maggiore Marco La Rovere, sotto il coordinamento del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e del sostituto Gloria Andreoli. Le misure sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto. IN ALTO IL VIDEO