I finanzieri del comando provinciale di Lucca, nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria a presidio della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con i locali uffici dell’Inps, hanno posto in essere mirati controlli nei confronti di percettori del reddito cittadinanza al fine di verificarne la regolarità, denunciando 20 soggetti in quanto avrebbero illecitamente percepito tale beneficio economico per un ammontare complessivo di oltre 135.000 euro. – continua sotto –
In particolare, l’attività ha riguardato la verifica del possesso dei requisiti oggettivi – reddituali e patrimoniali – e soggettivi dei beneficiari, tra cui l’assenza di misure cautelari pendenti e la residenza nel territorio italiano per un periodo minimo di 10 anni. L’analisi effettuata incrociando le banche dati messe a disposizione dall’Inps sulla base dell’intesa stipulata con la Guardia di Finanza e gli strumenti informativi in uso al Corpo, ha consentito di constatare numerose irregolarità nei confronti di beneficiari che hanno omesso di dichiarare disponibilità economiche emergenti da vincite al gioco, in una situazione la disponibilità di due immobili in Costa Azzurra, o ancora la pendenza di misure cautelari a carico di componenti dei nuclei familiari.
Innumerevoli anche i casi in cui i beneficiari hanno riportato nella propria Dsu false dichiarazioni per indurre in errore l’Ente erogatore, arrivando in un caso a dichiarare di sostenere spese di affitto per un immobile per il quale era già stato da tempo disposto lo sfratto, così come la truffa perpetrata da un cittadino polacco titolare di partita iva che, utilizzando una falsa identità, era riuscito ad eludere in un primo momento i sistemi di controllo.
I soggetti che hanno indebitamente percepito il reddito di cittadinanza sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni previste dalla normativa vigente che sanziona con la reclusione da due a sei anni chiunque percepisca indebitamente tale beneficio. I finanzieri hanno, poi, segnalato alla competente direzione provinciale dell’Inps le medesime persone al fine di procedere all’immediata attivazione del recupero delle somme illegittimamente incassate, nonché al blocco dei contributi richiesti ma non ancora erogati. IN ALTO IL VIDEO