“Barattolo”, così è conosciuto un 40enne romano che con la sua banda, nel quartiere di Tor Bella Monaca, vendeva droga e aveva intrecci d’affari con un altro gruppo di pusher del quartiere San Basilio. – continua sotto –
A smantellare l’alleanza sono stati i poliziotti della Squadra Investigativa del III Distretto Fidene – Serpentara, in stretta sinergia con personale del III Gruppo Nomentano della Polizia Locale Roma Capitale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. Un lavoro certosino fatto anche di intercettazioni telefoniche, ambientali e di video sorveglianza che hanno permesso agli investigatori di sequestrare un chilo di cocaina, 20 grammi di eroina, 1.3 chili di hashish e 120mila euro in contanti. Un’indagine che, nel corso dello scorso anno, ha visto pure una serie di arresti e contestuali sequestri a Montesacro, San Basilio, Borghesiana e Casal del Marmo. Testimonianza, secondo gli inquirenti, che il giro d’affari messo in piedi era ben ramificato.
Il 40enne romano risulta gravemente indiziato di avere immesso nel mercato vari tipo di droghe a seconda delle richieste della clientela, come riscontrato dai sequestri effettuati. Il 23 luglio 2020, ad esempio, un complice del “Barattolo” è stato arrestato perché trovato in possesso di 200 grammi di cocaina, trasportati all’interno della sua auto per conto di uno dei fedeli alleati del 40enne. Il 9 settembre dello stesso anno nei guai era finita invece una donna, utilizzata come ‘retta’, ossia una custode dello stupefacente, che nascondeva in casa, dove furono travati 63 grammi di cocaina e 1.3 chili di hashish.
Le intercettazioni hanno raccontato anche i rapporti che il gruppo del ‘Barattolo’ intratteneva con persone di San Basilio, facendo emergere le figure di altri 4 uomini che spacciavano nel quartiere. Nel fascicolo di indagine vengono raccontati diversi episodi di cessione di cocaina a clienti più o meno abituali, ma non solo. Gravemente indiziato nel traffico di sostanze stupefacenti, infatti, risulta anche un albanese, trovato con ben 120mila euro in contanti, soldi di cui non ha mai fornito una valida giustificazione. L’indagine ha portato così a 9 arresti, di cui 7 in carcere e 2 ai domiciliari. IN ALTO IL VIDEO