Coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, i finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria hanno eseguito il sequestro preventivo di oltre 600mila euro nei confronti di alcune sigle sindacali lombarde. L’ipotesi di reato, per la quale sono in corso le indagini preliminari, riguarda una possibile truffa perpetrata ai danni dell’Inps posta in essere dalle stesse associazioni attraverso l’indebita fruizione di “aspettativa sindacale non retribuita”.
Previsto dallo Statuto dei Lavoratori, essa riconosce il diritto del lavoratore – eletto al fine di ricoprire una carica sindacale – di poter essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato (e non più dal datore di lavoro originario) beneficiando della contestuale contribuzione figurativa.
In sintesi, il lavoratore vede riconosciuto dall’Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro; il predetto beneficio di natura finanziaria viene riconosciuto a condizione che il lavoratore/sindacalista abbia prestato la propria attività lavorativa per un periodo minimo di sei mesi presso il datore “distaccante”.
Allo stato delle indagini, condotte dai finanzieri con l’ausilio di funzionari Inps, risulterebbe che numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo.