Aversa (Caserta) – Ospedale “San Giuseppe Moscati” stritolato dal traffico. Nell’asfittica viabilità cittadina, il traffico che si sviluppa intorno al nosocomio aversano è certamente quello che ha un peso maggiore. Una zona che dovrebbe essere raggiunta facilmente per consentire cure urgenti ai pazienti di casi gravi si trova, paradossalmente, ad essere una delle più congestionate. Via Antonio Gramsci, o via Appia, che dir si voglia, con il suo prolungamento in via John Kennedy, via Alfredo Nobel e via Cirigliano rappresentano tre vere e proprie trappole nelle quali si rischia di rimanere invischiati per diversi minuti che possono risultare vitali in caso di emergenza. Siamo di fronte a delle vere e proprie forche caudine alle quali devono sottostare quanti escono o entrano nella zona sud di Aversa. – continua sotto –
Via Variante – Via Appia – La Variante e il suo prosieguo Appia (via Gramsci e via Kennedy i loro toponimi ufficiali) rappresentano l’uscita e l’entrata da Aversa per chi giunge dai comuni orientali dell’Agro Aversano e per quanti giungono dai centri dell’hinterland settentrionale della provincia di Napoli (Frattamaggiore, Grumo, Caivano, Sant’Antimo, Giugliano e così via). Da queste parti è praticamente impossibile non trovare traffico a qualsiasi ora del giorno. La Variante, poi, rappresenta l’unica strada di penetrazione in città a meno che non si voglia raggiungere via Luigi Pastore, altra strada – forca.
Via Cirigliano – Per chi giunge da Giugliano o deve raggiungerla, da qualche anno, c’è l’alternativa di via Cirigliano. Un’arteria che definire strada costituisce un esercizio difficile considerato le condizioni in cui versa da sempre. Stretta, con buche che sono voragini e un traffico che si blocca di continuo a causa delle auto posteggiate da quanti si recano all’hub vaccinale del Moscati. Eppure, da un anno si è aggiunto oltre al Moscati anche la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate, una scelta infelice, considerato che non è raggiungibile con i mezzi pubblici.
Via Nobel – Per uscire da via Nobel, poi, per recarsi in ospedale c’è bisogno di tanta pazienza. La fila di scatolette di lamiera iniziano, praticamente, dal cimitero di Aversa. Anche qui le voragini la fanno da padrone sebbene ci siano quattro milioni pronti per il rifacimento totale i cui lavori dovrebbero iniziare a breve. Una congestione di auto dovuta non solo a chi deve uscire da Aversa, ma anche a causa della presenza di un istituto scolastico superiore, la caserma del gruppo della guardia di finanza, diverse pizzerie alla moda. – continua sotto –
La soluzione del “raccordo anulare” – Ne parla da anni Paolo Santulli, della necessità di realizzare delle arterie alternative a viale Olimpico, ex strada degli “Americani”, a viale Kennedy, una volta conosciuta come “variante” SS 7 bis e zone limitrofe. Fondamentali strade di Aversa per lo scorrimento del traffico in attraversamento o in penetrazione della Città. Ormai sono impercorribili, sempre intasate, infatti gli insediamenti abitativi realizzati le hanno rese strade urbane, cancellando la caratteristica della scorrevolezza. Da qui, il progetto, già dibattuto da Santulli in sede politica, che oggi è particolareggiato, grazie alla collaborazione di docenti della facoltà di Ingegneria di Aversa e di altri professionisti.
Da tempo, Santulli parla del «raccordo anulare» di Aversa. Infatti, le due arterie, quella alternativa a viale Olimpico e quella alternativa a viale Kennedy, unite insieme, partendo dagli svincoli dell’Asse mediano, una, da Lusciano, l’altra, da Teverola, creerebbero un anello senza soluzione di continuità, intorno ad Aversa. I tratti sono indipendenti e si dovrebbe intervenire alternativamente, prima su viale Olimpico e poi su viale Kennedy.
L’ex parlamentare snocciola anche una serie di dati. Si tratta complessivamente di un percorso di 9,06 chilometri + 0,86 chilometri di svincoli con 17 rotatorie. Il primo tratto che ricadrebbe nel territorio di Lusciano è di 1.783 metri. Aversa sarebbe interessata con 3.013 metri, Cesa con 483 metri, Gricignano con 403 ed infine Carinaro con 1.631. I costi per la realizzazione si aggirano intorno ai 20 milioni di euro e Santulli ha ipotizzato anche una forma per far giungere in zona i soldi necessari. I finanziamenti, infatti, potrebbero venire dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale o dal Pnrr.