Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante il periodo natalizio ha consegnato al premier Mario Draghi un documento preliminare con un pacchetto di dieci misure (anche strutturali) per contenere il caro-bollette. – continua sotto –
Il documento di Cingolani serve da base per un provvedimento in materia (probabilmente un decreto legge) che il governo intende emanare entro la fine di gennaio. Lo si apprende da fonti governative. Tra le idee sembra che avanzi quella di tassare gli extra-profitti delle società energetiche per calmierare il caro-bollette. Ad anticipare la strategia è tato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale è “opinione condivisa all’interno del governo” che serva tassare i guadagni fatti dalle utilities grazie all’aumento dei prezzi del gas.
L’idea di tassare i profitti delle società energetiche piace anche al Movimento 5 Stelle, che l’hanno inserita in un pacchetto di 4 proposte contro il caro-bollette. Giuseppe Conte le ha spiegate così: prima di tutto, “l’azzeramento dell’Iva 2022 sull’aumento delle bollette rispetto ai prezzi medi del 2021”. Poi, “un contributo di solidarietà da parte degli operatori che hanno ottenuto importanti profitti – senza aumento di costi – dai rincari di questi mesi”.
Dell’argomento ha parlato nell’ultima conferenza stampa anche il Premier Draghi: “La legge di bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. La via dl sostegno governativo è importante ma non può essere l’unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento al prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.