Abruzzo, Toscana, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna verso la zona gialla. Queste 4 regioni, in base ai dati del monitoraggio settimanale esaminati in cabina di regia, potrebbero aggiungersi agli altri 11 territori – Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano – che hanno già lasciato la fascia bianca. – continua sotto –
Il passaggio dalla zona bianca alla gialla scatta al raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%. Mentre per quanto riguarda la zona arancione scatta quando l’incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20% e il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.
Secondo il report settimanale della Cabina di regia, riportato dall’Istituto superiore di Sanità (Iss), in Italia sono 10 le Regioni e Province autonome classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, mentre 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 6 Regioni/Pa sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Inoltre – riferisce il report – quasi tutte le Regioni/pa riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre 10 riportano molteplici allerte di resilienza.
Raddoppiata incidenza – L’incidenza settimanale dei casi Covid-19 in Italia continua ad aumentare rapidamente, attestandosi a 1.669 casi ogni 100.000 abitanti nella settimana che va dal 31 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022, e risultando più che raddoppiata rispetto alla settimana precedente (24 dicembre – 30 dicembre) quando era di 783 casi ogni 100.000 abitanti, secondo i dati di flusso del ministero Salute. – continua sotto –
Forte aumento Rt nazionale – Nel periodo che va dal 15 al 28 dicembre 2021, inoltre, l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato, a livello nazionale pari a 1,43 (range 1,23 – 2), in forte aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica. Dal report risulta inoltre in forte aumento anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero pari a 1,3 (range 1,27-1,32) al 28 dicembre 2021 rispetto all’1,11 (range 1,08-1,13) del 20/12.
Terapie intensive al 15,4% – A livello nazionale, il tasso medio di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è al 15,4% (secondo la rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 12,9% (rilevazione al 30 dicembre). In netta crescita anche la percentuale di occupazione dei reaperti di area medica a livello nazionale che sale al 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 17,1% rilevato il 30 dicembre.
10 regioni e province a rischio alto – In Italia 10 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, mentre 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 6 Regioni/Pa sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Inoltre – riferisce il report – quasi tutte le Regioni/pa riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre 10 riportano molteplici allerte di resilienza. – continua sotto –
Forte aumento casi non associati a catene trasmissione – Nell’ultima settimana sono in forte aumento il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (309.903 rispetto a 124.707 della settimana precedente). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% vs 48%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% vs 31%). E’ quanto emerge ancora dal monitoraggio settimanale, riferito al periodo 30 dicembre 2021 – 6 gennaio 2022.