Scatta oggi l’obbligo di green pass “base” per parrucchieri, barbieri ed estetiste. La misura vale anche per i colloqui con detenuti in carcere. Un obbligo che rimarrà tale almeno fino alla fine dello stato d’emergenza, fissata per il 31 marzo prossimo. Per ottenere il green pass “base” sarà necessario essere vaccinati, guariti o in possesso dell’esito di un tampone molecolare o antigenico negativo. Sanzioni da 400 a 1000 euro per i trasgressori, compreso il soggetto tenuto a controllare il possesso del certificato se omette il controllo. – continua sotto –
Dal 1 febbraio 2022 il green pass base sarà richiesto anche a chi accede ai pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e attività commerciali (quindi negozi, ma anche centri commerciali), “fatte salve eccezioni che saranno individuate con un Decreto del presidente del Consiglio”, si legge nelle faq del governo. Proprio oggi il Governo Draghi sta limando il decreto che contiene l’elenco delle attività primarie cui si potrà accedere senza certificazione: oltre ad alimentari, farmacie, ottici, negozi per acquistare legna o pellet per il riscaldamento, spuntano anche gli uffici postali, ma solo per ritirare la pensione.
Dal 15 febbraio 2022, inoltre, a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, a partire dai 50 anni di età, sarà quindi richiesto il Super green pass – che si ottiene solo con la guarigione o la vaccinazione – per accedere ai luoghi di lavoro. La norma resterà in vigore fino al prossimo 15 giugno 2022. La certificazione verde sarà inoltre richiesta per partecipare ai concorsi pubblici.
Passi avanti, intanto, verso la modifica del sistema dei colori che potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve sotto la spinta dei contagi. L’ipotesi – emersa ad un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti del ministero della Salute e delle Regioni – è quella di considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie. Frenata, invece, sulla richiesta di riduzione a 5 giorni delle quarantene per i sintomatici. – continua sotto –
I governatori lo chiedono ormai da giorni. “Il sistema dei colori non sembra avere più molto senso”, spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Io penso – gli fa eco il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – che vada eliminato: attualmente, ad esempio, in zona gialla è tutto uguale al bianco”. “I colori servono a poco e il sistema va abolito, su questo noi governatori siamo pressoché tutti d’accordo”, ha detto Donato Toma, presidente del Molise.
Ieri c’è stata una prima riunione del tavolo di lavoro dedicato al tema cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza ed il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, insieme a rappresentanti delle Regioni. Nei prossimi giorni ci saranno altri confronti per cercare di arrivare ad una posizione condivisa. “C’è – osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa”.