L’Ispettorato nazionale del Lavoro ha comminato una multa da 10mila euro alla ditta di Napoli che aveva chiesto, in un annuncio per una lavoro da receptionist, una foto in costume delle candidate. La sanzione è ridotta a un terzo se pagata immediatamente. – continua sotto –
La nota dell’Ispettorato – “Martedì 25 gennaio – ricorda l’Inl – una società di Napoli ha pubblicato sul web un annuncio di ricerca di personale rivolto esclusivamente a candidate di sesso femminile, contenente la richiesta di bella presenza e l’invio di una foto a figura intera “in costume da bagno o similare. Giovedì 27, a seguito della segnalazione del Ministro Andrea Orlando, il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha immediatamente attivato l’Ufficio di Napoli, che è subito intervenuto per la rimozione dell’annuncio dal web. Gli ispettori del lavoro hanno comminato la sanzione amministrativa prevista per la violazione del divieto di discriminazione nell’accesso al lavoro (art. 27 del D. Lgs. 198 del 2006 – Codice delle pari opportunità). L’amministratore della società – conclude l’Inl – ha ammesso l’errore e rimodulato il testo dell’inserzione, conformemente alla normativa vigente in materia di pari opportunità”.
L’annuncio “scandalo” – Donna che parli inglese, abbia massimo 30 anni e mandi una foto a figura intera in costume da bagno per 500 euro al mese per 24 ore a settimana. Questa alcune delle richieste della ditta napoletana che si occupa di vigilanza e organizzazione eventi e receptionist che cerca una lavoratrice, donna, per un luogo nel Centro Direzionale della città. Un annuncio di ricerca che ha creato scompiglio su internet visto che viene pubblicata da diversi siti web per la ricerca di un posto di lavoro e sui social. Su alcuni siti era scomparsa la richiesta della foto in costume da bagno, che è quella che ha fatto partire le polemiche tra le donne: “Si richiederà l’invio di una foto a figura intera in costume da bagno o similare”, è la definizione dell’inserzione di ricerca di dipendente per fare accoglienza otto ore al giorno in un luogo a Napoli che ospita uffici. Accoglienza in una struttura, quindi, da parte della ditta che non risponde al telefono ma che invece provoca enormi polemiche sui social network sull’aspetto sessista ma anche sullo stipendio offerto: si lavora dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 17 un giorno sì e uno no, per 500 euro al mese.
Marciani: “Resta il problema del sessismo” – “Vogliono una foto in costume da bagno? Ma che annuncio assurdo, è un annuncio non adatto, sono scandalosi ma lo sono sotto tanti punti di vista, a partire dalla ricerca di una donna con meno di 30 anni e dello stipendio che è assurdamente poco adatto all’impegno e all’attività che si richiede”. Così Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, che ha sottolineato il forte lavoro che nelle istituzioni bisogna fare sul tema: “Resta il problema del sessismo, sono tante le norme che aiutano le donne nella ricerca di occupazione, lavoriamo sulle dimissioni in bianco, sulla donna incinta costretta al licenziamento. Ci sono annunci assurdi e anche tanti temi seri su cui lavorare, soprattutto in una città come Napoli che ha occupazione molto bassa delle donne. Questi annunci non aiutano. Lavoriamo sempre su parità femminile e parità salariale”.