“Centrodestra compatto e convinto nel sostegno a Silvio Berlusconi“. In vista di un possibile tavolo tra i partiti per il Quirinale, Matteo Salvini mette in chiaro che “non si accettano veti ideologici da parte della sinistra” sui candidati. – continua sotto –
“Spero che nessun segretario e nessun partito si sottraggano al confronto e alla responsabilità”, aggiunge poi il leader della Lega. Il segretario del Pd ribadisce il no ai nomi di capi partito. Un annuncio, quello di Salvini, che arriva il giorno prima del vertice a tre fissato per venerdì con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni e che dovrebbe garantire l’unità del Centrodestra intorno alla figura del leader di Forza Italia, che ieri ha già avuto un contatto telefonico proprio con Salvini per ribadire l’importanza di “preservare l’unità della coalizione”. Avendo riaffermato la volontà di indicare Berlusconi per il Colle, Salvini probabilmente ha voluto mandare un messaggio preventivo al Partito Democratico, il cui segretario, Enrico Letta, aveva chiesto di togliere dalla lista dei possibili candidati proprio Berlusconi. “Niente veti”, ha avvertito Salvini.
Enrico Letta (Pd): “Elementi positivi ma no ai capi partito” – Centrodestra unito nel nome di Berlusconi? “Noi siamo assolutamente disponibili a dialogare ma abbiamo già detto che il dialogo deve avvenire su un nome condiviso di una personalità istituzionale, non di un capo partito. Lo abbiamo detto in modo chiaro, mi sembra una cosa di buonsenso, non eccezionale o strana”. Il segretario Pd Enrico Letta, interviene sulle parole di Salvini che si è detto disponibile a restare al governo anche senza Draghi: “In queste ore c’è qualche elemento di dialogo positivo, ma siamo solo all’inizio”, afferma
Gianni Letta: “Guardare agli interessi del Paese e non di parte” – “Il clima che si respirava quando è stato commemorato David Sassoli in Parlamento era straordinario, di desiderio da tutte le parti di contribuire a guardare agli interessi del Paese e non di parte”. Così Gianni Letta parlando all’uscita della Camera ardente di Sassoli. “Se il clima sentito alla Camera e al Senato nel ricordo di David fosse quello che porta i grandi elettori a votare per il presidente della Repubblica sarebbe una grandissima lezione e il contributo di David alla pacificazione del Paese e allo sviluppo dell’Italia”.