Un’organizzazione internazionale dedita al traffico illecito di migranti è stata sgominata con l’operazione “Astrolabio”, condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Lecce e dallo Scico di Roma, in collaborazione con la polizia greca ed albanese, diretti dalla Procura di Lecce, con il coordinamento di Eurojust, Europol, Scip e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Notificata un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 47 persone – 22 in Italia e 25 in Albania – accusate di fare parte di un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dall’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalità. – continua sotto –
Le indagini, durate più di un anno, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un’organizzazione criminosa unitaria operante in più territori, articolata in quattro cellule criminali composte da cittadini stranieri in prevalenza siriani, volta al conseguimento di ingenti profitti derivanti dalla gestione dell’illecita attività di trasferimento di migranti, provenienti da varie parti del mondo, attraverso i territori della Turchia, della Grecia e dell’Albania verso le coste salentine e da qui verso altri paesi europei, loro destinazione finale. Tariffe da 6.000 a 10.000 euro in base alla distanza dalla destinazione.
Uno dei due gruppi presenti in Italia, diretto dal cittadino iracheno R.A.Q. domiciliato nell’hinterland di Venezia, provvedeva al trasferimento nel territorio italiano ed europeo di migranti irregolari prevalentemente di etnia arabo-siriana. Il secondo gruppo presente in Italia, diretto dal cittadino iracheno M.M. residente in Bari, provvedeva al recupero dei presunti scafisti nei pressi del luogo di approdo sulle coste salentine, consentendo a questi ultimi di sottrarsi all’arresto agevolando il loro trasferimento in Grecia e la prosecuzione del viaggio sino al rientro in Turchia. In tal modo egli, unitamente agli altri partecipi, consentiva ai presunti “scafisti” di reiterare le condotte illecite – scrivono i militari – e alle diverse cellule dell’organizzazione di continuare ad operare senza soluzione di continuità; provvedeva, altresì, a prestare attività di ausilio e supporto ai migranti giunti sul territorio salentino avviandoli verso le destinazioni finali.
Il terzo gruppo, presente in Albania e diretto dal cittadino siriano A.S., si occupava del trasferimento dei migranti giunti dalla Grecia nel paese delle Aquile, ove venivano imbarcati alla volta delle coste salentine; il quarto gruppo presente in Turchia e diretta dal cittadino iracheno R.A.A.R., provvedeva al trasferimento dei migranti irregolari provenienti da Paesi del Medio Oriente a bordo di imbarcazioni dirette verso le coste salentine e calabresi. – continua sotto –
L’attenta analisi dei flussi migratori intercettati durante le indagini ha consentito di risalire al tragitto seguito dai migranti che, partiti dai Paesi di origine, raggiungevano la Turchia e da lì intraprendevano il viaggio verso i paesi dell’Unione Europea lungo due direttrici: via mare, con partenza delle imbarcazioni dalla costa turca, ovvero, dopo aver raggiunto i rispettivi paesi, dalla Grecia e dall’Albania; lungo la cosiddetta “rotta balcanica” attraversando i vari Paesi con il supporto di una fitta rete di sodali ivi presenti.
Le indagini hanno consentito di appurare ben 30 episodi delittuosi, con l’accertamento dell’arrivo sul territorio nazionale di 1.120 migranti irregolari, la compiuta identificazione di 26 presunti scafisti, 8 dei quali arrestati in flagranza di reato (3 in Italia e 5 in Albania), e la denuncia di 52 persone, che allo stato, risultano coinvolte negli illeciti traffici. Si è altresì accertato che i migranti corrispondevano, su base fiduciaria, il prezzo del viaggio attraverso il cosiddetto sistema “Hawala” (detto metodo “Sarafi”): un vero e proprio sistema bancario abusivo di trasferimento di valori, basato su una vasta rete di mediatori localizzati in varie parti del territorio Ue ed extra Ue. IN ALTO IL VIDEO