Aversa (Caserta) – Alcune famiglie sono state ricevute stamani nella casa comunale per la questione assegni di cura che la Regione Campania deve assicurare ai disabili che ne hanno diritto. Una questione risalente al 2020 e che riguarda non solo Aversa, comune capofila, ma tutti i comuni dell’Ambito C06: Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo, Teverola. Negli ultimi mesi sia il presidente dell’Ambito, il sindaco di Aversa, comune capofila, Alfonso Golia, e la coordinatrice di piano, Gemma Accardo, hanno incontrato i dirigenti della Regione Campania per risolvere la questione burocratica nata sul tema. Ne abbiamo parlato con l’assessore alle Politiche sociali, Luigi di Santo. – continua sotto –
Assessore che soluzione è stata individuata? «La Regione Campania ha garantito che, attraverso delle economie, saranno liquidati i restanti mesi degli assegni di cura. Questa informazione è stata comunicata alle famiglie già da tempo in vari momenti ed è stata ribadita nell’incontro tenutosi tra le famiglie, il presidente dell’Ambito C06, il sindaco Golia, la dottoressa Accardo e il sottoscritto. È nata una discussione importante e costruttiva su fatti concreti, tutti convinti che gli obiettivi da raggiungere siano comuni. Dopo tre ore di confronto le parti si sono aggiornate tra una settimana per continuare nel dialogo comune».
Che iniziative sono in campo per le politiche di contrasto alle fragilità? «Pochi giorni fa, dopo un lungo ciclo di concertazioni, mai svolte prima negli anni addietro, straordinarie e partecipate, di 4 incontri, con 30 associazioni, scuole, terzo settore, con le sigle sindacali. Da parte di tutti vi è stata soddisfazione per il metodo e i risultati raggiunti. Sulle base delle indicazioni sorte da questi incontri, il tavolo politico di Ambito ha approvato misure importanti mai viste prime. Dal trasporto disabili ai progetti per l’autismo, dal “dopo di noi” alla socializzazione anziani, dall’utilizzo dei beni confiscati alla assistenza specialistica. Risorse importanti per i fuorusciti dal Ptri. Misure confermate introdotte dall’anno precedente e altre nuove con impegni e risorse importanti. L’incontro di stamattina è servito anche per illustrare quanto fatto per la genesi del nuovo Piano di Zona».
Sappiamo che ci sono frizioni tra alcuni Comuni dell’Ambito. «Nell’affrontare le questioni relative al sociale, francamente no. Ci sono problemi politici. Alcuni comuni rivendicano la trasformazione dell’Ambito in Consorzio. Sono questioni che saranno discusse al tavolo politico d’ambito dei sindaci dei 9 comuni. Ma davvero sarebbe triste se qualcuno volesse utilizzare le questioni sociali per promuovere pressioni di parte a fini politici». – continua sotto –
Il suo pensiero sul punto… «Io credo che ci siano tanti problemi. La vera trasformazione dell’Ambito è di renderlo “una casa di vetro”, trasparente. Vigilare sui conflitti di interesse, sulle sempre possibili commistioni tra politica e mondo associazionistico e cooperativo. Perché tutto ciò inficia sulla qualità dei servizi resi al cittadino fragile. Questo è il livello dell’impegno morale e politico che dobbiamo sostenere».
A Gricignano gazebo permanente di protesta in piazza – Intanto, la tensione per la mancata erogazione del sussidio sale anche negli altri comuni dell’Ambito. A Gricignano le famiglie interessate, riunitesi in un gruppo spontaneo, attivo anche su Facebook, hanno annunciato azioni legali e installato un gazebo permanente in piazza Municipio. Del caso si è interessato anche il Garante dei Disabili del Comune di Gricignano, Errico Della Gatta, che ai microfoni di Pupia, lo scorso 30 dicembre, ha raccontato l’incresciosa situazione che i cittadini destinatari del sussidio stanno subendo tra rimpalli e mortificazioni dovute al solito “scaricabarile” tra i soggetti deputati al pagamento delle spettanze. “I problemi maggiori – affermava Della Gatta – si sono avuti con il Comune di Aversa, capofila dell’Ambito C6, che per problemi di varia natura non avrebbe assolto i propri compiti per garantire il pagamento del contributo pubblico spettante alle persone che hanno familiari con disabilità gravi e/o gravissime”.