A Casagiove (Caserta) i carabinieri forestali, a seguito di segnalazione telefonica pervenuta dall’Enpa, si recavano in via Mantova, dove, su un fondo incolto, una persona che stava esercitando un’attività illecita di uccellagione utilizzando una rete. Alla vista dei militari, l’uomo tentava di smontare le attrezzature e allontanarsi in fretta ma veniva raggiunto e identificato. – continua sotto –
I carabinieri, pertanto, sequestravano: un richiamo acustico riproducente il canto del cardellino; 3 gabbiette contenenti 5 uccelli, di cui 4 appartenenti alla specie cardellino (Carduelis carduelis) e uno appartenente alla specie lucherino (Carduelis spinus); un tubetto di colla per topi utilizzato per la cattura dei fringillidi che era stata in parte spalmata sopra alcuni rametti privi di foglie conficcati nel terreno.
I cinque esemplari di volatili catturati sono stati visitati dai medici veterinari dell’Asl che, verificate le buone condizione di salute, ne hanno consigliato la liberazione in natura. Così i carabinieri li hanno condotti nell’oasi protetta del Wwf nel bosco di San Silvestro, nella frazione San Leucio di Caserta, e liberati.
La cattura degli esemplari di fringillidi vivi, in particolare dei cardellini, è uno dei reati più odiosi e che trova maggiore riscontro anche in questo territorio poiché collegata ad una tradizione/passione deviata, tutta meridionale ed anche in altri Paesi dell’area mediterranea, della detenzione di questi uccelli, esclusivamente gli esemplari maschi, come animali da compagnia per ascoltare il loro canto armonioso e melodioso. L’uccellatore rivende gli esemplari di cardellino maschio ad un prezzo variabile dai 10 euro per quelli appena catturati a migliaia di euro per quelli cresciuti in cattività e dal canto particolarmente melodioso gli esemplari “campioni”. Il “cardellino” è inserito tra le specie tutelate dalla convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa ed in quanto tale è specie protetta.
