Frignano, un arresto per possesso di arma clandestina e due denunce per droga

di Redazione

Frignano (Caserta) – La Polizia di Stato, nella serata di giovedì 3 febbraio, ha arrestato in flagranza di reato una persona per reati inerenti le armi, denunciando lo stesso ed altre due persone, di cui un cittadino di nazionalità albanese, per illecita detenzione di sostanze stupefacenti.

In particolare, in seguito ad attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato di Aversa, veniva notata la presenza di uno stabile a Frignano che, nonostante le modeste condizioni, era dotato di sofisticato sistema di videosorveglianza idoneo al controllo di tutta l’area circostante. Il particolare induceva gli investigatori a porre in essere mirata attività di osservazione che consentiva di appurare un inusuale andirivieni di soggetti, già noti come consumatori di stupefacenti che, intrattenendosi brevemente nell’androne dello stabile, lasciavano ipotizzare veloci trattative per l’acquisto di dosi di stupefacente.

Alla luce delle risultanze investigative, nella serata del 3 febbraio, i poliziotti facevano irruzione nell’edificio, procedendo alla perquisizione degli appartamenti presenti. In uno di questi veniva accertata la presenza di due dei predetti soggetti, poi denunciati, nonché del sistema di gestione dell’apparato di videosorveglianza e di alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish.

La perquisizione veniva estesa anche ad altro appartamento risultante formalmente disabitato, ma dove si rintracciava un altro soggetto, poi arrestato, poiché in seguito a perquisizione si rinvenivano, occultate dietro uno scaldino nel bagno dell’appartamento, due pistole di piccolo calibro, una non censita e l’altra del tipo “scacciacani”, ma modificata e resa idonea allo sparo. Inoltre, veniva rinvenuta anche altro hashish. L’uomo veniva tratto in arresto per detenzione illegale di armi clandestine ed alterate e denunciato, come le altre due persone, per illecita detenzione di stupefacenti.

Al termine delle formalità di rito, lo stesso veniva associato alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’autorità giudiziaria che, successivamente, convalidava la misura adottata.

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