La pandemia ha acuito i problemi economici e sociali in una città come Napoli già logisticamente complessa. Persone con gravi problemi di salute che hanno visto le loro case finire all’asta. Piccole attività commerciali a conduzione familiare messe in ginocchio dalle varie chiusure e, di conseguenza, molte persone che si sono ritrovate senza lavoro con l’impossibilità di poter mantenere le proprie famiglie. Il comune denominatore tra coloro che hanno chiesto aiuto è stata una disperazione tale da portarli a manifestare la volontà di non voler più vivere, e in questo si è rivelata fondamentale l’assistenza psicologica messa a disposizione. – continua sotto –
È questa la realtà emersa durante l’incontro “Napoli e l’inclusione”, promosso dalla Fondazione Banco di Napoli e dall’associazione “Amici della Fondazione Banco di Napoli”, che ha visto la partecipazione anche del vicesindaco e assessore all’Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli, Mia Filippone, e del presidente dello sportello “Ripartire”, Antonio Musella. Un incontro nato per essere da una parte un momento di ascolto di coloro che in questi due anni hanno chiesto aiuto e sostegno presso lo Sportello – aperto dalla Fondazione all’inizio della pandemia mettendo a disposizione gratuitamente per le persone in difficoltà professionisti come commercialisti, avvocati e psicoterapeuti – ma dall’altro anche una raccolta di disponibilità da parte di coloro che vogliono tendere una mano con le proprie competenze e supporto. Inclusione, dunque, affrontata anche concretamente attraverso lo sportello “Ripartire”.
“Questo incontro – spiega la presidente della Fondazione Banco Napoli, Rossella Paliotto – nasce da una volontà e una esigenza: creare una sinergia tra istituzioni pubbliche e private, anche con iniziative che portino sollievo. Inclusione vuol dire volgere lo sguardo alle persone che hanno necessità di essere supportate, ma l’inclusione è anche lo sguardo ai giovani che lasciano questa città per assenza di opportunità. L’inclusione – continua – è anche rigenerare le intere aree dal punto di vista urbanistico affinché sorgano altre opportunità di lavoro, affinché si possa diventare attrattivi per il turismo e per coloro che scelgono questa città per viverci; l’inclusione è questo intreccio fra le diverse Municipalità. Chi più ha, più metta”.
“Questo è un momento difficile – conclude la presidente Paliotto – che richiede uno sforzo strategico per quel che riguarda la nuova amministrazione, ma in una collaborazione e in un confronto con tutte le diverse compagini della nostra società, non dimenticando i giovani professionisti delle diverse categorie della città che prima delle elezioni sottoscrissero in Fondazione, insieme ai candidati a sindaco, un accordo di confronto trimestrale”.