L’Italia è lontana da una situazione di allarme per le forniture di gas: lo stato di pre-allarme – chiariscono fonti del Mite – è, come accaduto per il freddo dell’inverno 2017, una misura di cautela che avvia “un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale” ed “un riempimento dello stoccaggio anticipato” rispetto a quanto normalmente accade da primavera avanzata. Operatori del settore e Snam, come emerge da dati degli operatori, stanno riempiendo gli stoccaggi che sono oggi più pieni (38,5%) della media europea (29,7%); La domanda in Italia oggi è bassa e il gas in arrivo dalla Russia è più che ad inizio settimana. – continua sotto –
La stessa nota con cui il ministero ha comunicato la misura dello stato di pre-allarme a Snam, dopo la riunione del comitato gas venerdì scorso, avverte che, come scenario dei rischi, con l’invasione della Russia in Ucraina (la prima è il principale fornitore di gas in Italia, per la seconda passa la principale rotta di importazione) “il livello di pericolosità della minaccia alle forniture è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato”, e che ne tengono conto “gli attuali piani di azione preventiva e di emergenza”: l’opportunità di una maggior cautela che ha portato a “predisporre eccezionali misure preventive volte a incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato” ma tutto questo, viene chiarito, “benché la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna”.
Un ulteriore elemento di fiducia è il fatto che ci avviciniamo ad uscire dalla stagione fredda, quindi ad un forte calo della domanda interna di gas. I dati degli operatori del settore ed in particolare di Snam su forniture e domanda sono consultabili in tempo reale, come sul sito di Snam: ne emerge che al momento, con una domanda in Italia che per oggi è bassa (di domenica, ma anche in tutta questa parte dell’anno rispetto alle medie stagionali), pari a 225 milioni di metri cubi di gas, è alta la quota in arrivo da Tarvisio, porta di ingresso del gas della Russia: pari a 73 milioni di metri cubi. La domanda giornaliera come picchi in inverno arriva anche a 300/400 milioni di metri cubi.
Intanto, c’è forte attenzione nel Governo. Il ministro Roberto Cingolani, da quanto si apprende, è in contatto continuo con il premier Mario Draghi e con i ministri dell’Energia dei principali Paesi al mondo, dagli Stati Uniti ai suoi omologhi in Europa. Domani, a Bruxelles, il consiglio europeo straordinario dei ministri dell’Energia. Sono tre i livelli di criticità previsti dal piano di emergenza gas: il pre-allarme mette in campo monitoraggio e misure di cautela come il riempimento in anticipo degli stoccaggi: gli addetti ai lavori fanno notare che siamo lontani dal secondo livello, di ‘allarme’, e lontanissimi dal terzo, di ’emergenza’, che scatta quando le misure di mercato appaiono non più in grado di reggere il sistema.