Rifiuti in Tunisia, da Giunta Campania ok a rientro. Il caso sollevato al Forum Polieco

di Antonio Taglialatela

Approvato lo schema di accordo con la Provincia di Salerno e l’ente d’ambito per il ciclo dei rifiuti in provincia di Salerno, volto a regolare le attività per il rientro dei rifiuti attualmente depositati nel porto di Sousse in Tunisia. È quanto deciso dalla giunta regionale della Campania, presieduta dal governatore Vincenzo De Luca, nella riunione di oggi. – continua sotto –

Da Salerno a Persano per lo stoccaggio – L’accordo prevede che i container (oltre 200, contenenti migliaia di tonnellate di rifiuti) saranno prelevati dal porto di Salerno e trasportati nell’area militare di Persano, dove saranno stoccati per un periodo strettamente necessario alle operazioni di analisi, in vista del loro trasferimento in impianti di trattamento finale fuori regione. Non sono previsti altri siti di stoccaggio e di analisi, oltre quello di Persano. “L’accordo – comunica la Regione Campania – fa seguito alle intese intercorse con le autorità tunisine, oltre che agli approfondimenti tecnici con le autorità militari che hanno fornito piena e fattiva collaborazione”.

Il caso sollevato dal Polieco – Sulla vicenda dei 282 container con 8mila tonnellate di rifiuti giunti da Salerno e fermi da oltre un anno e mezzo a Sousse aveva acceso i riflettori di recente il Polieco, Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene, portandola al Forum internazionale sull’economia dei rifiuti, tenutosi a Napoli lo scorso ottobre, promosso dallo stesso consorzio presieduto da Enrico Bobbio e diretto da Claudia Salvestrini (leggi qui). All’evento intervenne il deputato tunisino Majdi Karbai che, oltre a ricostruire i passaggi del trasporto dei rifiuti da Salerno al porto di Sousse, mostrò al pubblico un video inedito che documentava come i rifiuti che dovevano essere inviati ad un vero impianto di trattamento fossero stati in realtà stoccati in un capannone di proprietà della Soreplast in Tunisia, assolutamente impreparato a riceverli (leggi qui).

Il rogo di 70 container – “Una storia di illeceità ambientali transnazionali che fa il paio anche con un sistema di gestione rifiuti nazionale assolutamente carente al punto tale da alimentare i traffici illegali, aveva sottolineato la direttrice del Polieco, Salvestrini, che qualche mese dopo, il 29 dicembre scorso, avrebbe condannato il rogo divampato nell’azienda Soreplast di Sousse dove erano stoccati i rifiuti di 70 container, ossia la parte sdoganata dei 282 arrivati dall’Italia. “Il triste epilogo di una vicenda i cui contorni restano torbidi è arrivato oggi con un incendio che riporta inevitabilmente il pensiero alla lunga scia di episodi simili che si sono registrati negli ultimi anni presso varie piattaforme italiane”, aveva commentato Salvestrini, auspicando che “la nuova modalità di tombamento che abbiamo riscontrato in Italia non venga esportata anche in altri Paesi”.

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