Tre bande di ragazzi incappucciati, giunti da diverse zone di Milano, lo scorso 2 ottobre avevano fatto irruzione ad una festa, non autorizzata, del liceo scientifico Vittorio Veneto, a cui partecipavano circa 600 ragazzi. Si verificavano risse, furti di collanine e lanci di bottiglie, con un ragazzo rimasto gravemente ferito al volto. Oggi la polizia ha tratto in arresto tre minorenni, due dei quali rinchiusi in un penitenziario, l’altro in una comunità educativa. – continua sotto –
Le indagini, condotte della Squadra Mobile, sono partite dall’intervento degli agenti del commissariato Bonola la sera di quel sabato, in largo Gavirate, dove si stava svolgendo la festa studentesca. Molti residenti della zona e alcuni studenti partecipanti alla festa avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine a seguito di alcune aggressioni da parte di un gruppo di ragazzi che si era introdotto abusivamente alla festa: lo stesso gruppo aveva iniziato a provocare altri ragazzi per poi aggredirli al fine di sottrarre loro il telefono cellulare, catenine e braccialetti.
Alcune vittime avevano tentato di fuggire, ma erano state raggiunte e aggredite con violenza prima di riuscire ad entrare in metropolitana. Il gruppo di ragazzi durante la festa aveva anche lanciato delle bottiglie di vetro verso alcuni studenti e una di queste aveva colpito al volto un giovane, ferendolo gravemente e provocandogli uno sfregio permanente; un secondo ragazzo era dovuto ricorrere alle cure mediche a causa delle percosse ricevute.
L’identificazione degli autori è stata possibile anche grazie alla collaborazione delle vittime e di altri studenti presenti alla festa che hanno riconosciuto alcuni aggressori facenti parte del gruppo. Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare sono state eseguite anche le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati, che hanno consentito di sequestrare un orologio e varie collanine, probabilmente frutto di altre rapine per le quali sono in corso ulteriori indagini. Alcuni degli arrestati avrebbero ripreso con il cellulare le vittime dopo le aggressioni, condividendo immagini sui social. IN ALTO IL VIDEO