Torna a salire la tensione tra Ucraina e Russia. Il presidente Usa Joe Biden ritiene che la minaccia di un’invasione russa dell’Ucraina sia “molto elevata”. Rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca, il presidente americano ha detto che Mosca sta muovendo le sue truppe e potrebbe essere impegnata in una operazione “false flag”, per creare il pretesto per intervenire. – continua sotto –
“Tutte le indicazioni sono che si stanno preparando ad entrare in Ucraina, ad attaccare l’Ucraina”, ha aggiunto il presidente. “La mia sensazione è che questo avverrà nel giro di diversi giorni”, ha detto ancora Biden, sottolineando di non avere ancora letto la lettera inviata da Mosca in risposta alle proposte Usa. E affermando di non aver “in programma di parlare con Putin”. Riguardo poi all’intervento oggi al Palazzo di Vetro di Antony Blinken, Biden ha detto che il segretario di Stato presenterà un percorso per una soluzione diplomatica, ribadendo che “questo percorso esiste”.
Secondo l’ambasciatrice Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, “le prove sul terreno sono che la Russia si muove verso un’imminente invasione”. “Il nostro obiettivo è trasmettere la gravità della situazione”, ha detto, spiegando che è stato deciso, all’ultimo minuto, che oggi fosse il segretario di Stato, Antony Blinken, ad intervenire al Consiglio di Sicurezza perché “questo è un momento cruciale”. Gli Stati Uniti stanno facendo “tutto il possibile per impedire la guerra”, ha continuato la diplomatica americana.
Intanto, la Russia ha espulso il numero due dell’ambasciata americana a Mosca, Bart Gorman. Ne dà notizia l’agenzia Sputnik. Una mossa alla quale gli Stati Uniti promettono di rispondere. Oggi le autorità militari russe hanno annunciato un nuovo ritiro delle loro forze al confine. Ma gli Usa hanno definito falsa la notizia del parziale ritiro per una de-escalation della crisi. Anzi, secondo gli Stati Uniti negli ultimi giorni la Russia ha aumentato la sua presenza lungo il confine ucraino di ben 7.000 soldati “con alcune” nuove truppe arrivate mercoledì. – continua sotto –
Le autorità militari russe hanno assicurato che nuove unità corazzate del Distretto militare occidentale hanno iniziato a ritirarsi da un’area vicino al confine con l’Ucraina per rientrare nelle loro caserme, una volta completate alcune manovre in questa zona del Paese. Il ministero della Difesa russo ha indicato sul proprio sito web che queste unità corazzate “hanno iniziato a muoversi verso il loro punto di schieramento permanente dopo aver completato le esercitazioni previste nelle aree di addestramento”. Sebbene non abbia specificato la loro destinazione, il ministero ha evidenziato che percorreranno una distanza di circa mille chilometri. “All’arrivo al punto di schieramento permanente, il personale militare dovrà svolgere compiti di manutenzione sull’equipaggiamento militare e prepararlo per le nuove attività di addestramento al combattimento previste durante il periodo di addestramento invernale”, ha affermato il ministero della Difesa.
Il ministero ha inoltre annunciato in un secondo comunicato che venti navi da guerra hanno iniziato le manovre nel Mar Caspio dopo aver lasciato il porto di Makhachkala. Alle esercitazioni partecipano una fregata, sei corvette, imbarcazioni di artiglieria e rilevatori di mine. “L’equipaggio delle navi della Flottiglia del Caspio dovrà svolgere mirati compiti di addestramento al combattimento in condizioni ambientali difficili e agire in base a varie indicazioni provenienti dal posto di comando della flotta”, viene spiegato. Già nei giorni scorsi la Russia aveva annunciato il ritiro delle forze dalla zona di confine con l’Ucraina, compresa la penisola di Crimea, nonostante gli Stati Uniti si siano mostrati scettici riguardo alle affermazioni di Mosca. E ieri, un alto funzionario Usa ha affermato che di fatto il numero delle truppe russe è aumentato di 7mila unità negli ultimi giorni.
Gli Stati Uniti ora sanno che l’annuncio di Mosca sul parziale ritiro era falso: “Ogni elemento raccolto indica la loro volontà di offrirsi in pubblico di parlare, rivendicare una de-escalation mobilitandosi intanto in privato per la guerra”, ha aggiunto. Ci sono anche ulteriori informazioni che la Russia potrebbe “avanzare un falso pretesto in qualsiasi momento per giustificare un’invasione dell’Ucraina”, ha detto ancora, citando come esempio una potenziale provocazione nella regione orientale ucraina del Donbas. “Non dobbiamo farci illusioni sul fatto che la Russia possa trascinare tutto questo molto più a lungo con uno stratagemma volto a passare settimane, se non mesi, a sovvertire l’Ucraina e sfidare l’unità dell’Occidente”. A scriverlo, sul Daily Telegraph, è Liz Truss, ministro degli Esteri del governo di Londra. “Non dobbiamo lasciarci cullare da un falso senso di sicurezza perché la Russia afferma che alcune truppe stanno tornando nelle loro caserme, mentre in realtà la mobilitazione militare russa non mostra segni di rallentamento. Al momento non ci sono prove che i russi si stiano ritirando dalle regioni di confine vicino all’Ucraina”, sottolinea.