La crisi tra Russia e Ucraina si acuisce dopo la decisione di Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle regioni separatiste filorusse di Donetsk e Lugansk. Immediata la reazione delle cancellerie occidentali che hanno condannato la mossa del capo del Cremlino come una aperta violazione degli impegni assunti da Mosca con gli accordi di Minsk e una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. – continua sotto –
Gli Stati Uniti hanno varato sanzioni economiche contro i due territori. Nel decreto con cui ha riconosciuto le due regioni, Putin ha ordinato alle sue forze armate di “assicurare la pace” in Donbass. Nella notte avvistate colonne di blindati russi a Donetsk. E, intanto, i ministri degli Esteri dell’Unione si riuniscono per nuove sanzioni finalizzate a “colpire le banche che stanno finanziando operazioni militari e di altro tipo russe in quei territori; mirare alla capacità dello Stato e del governo russi di accedere ai mercati e ai servizi finanziari e dei capitali dell’Ue, per limitare il finanziamento di politiche crescenti e aggressive; e mirare al commercio delle due regioni separatiste da e verso l’Ue, per garantire che i responsabili sentano chiaramente le conseguenze economiche delle loro azioni illegali e aggressive”. Anche la Gran Bretagna ha annunciato sanzioni per cinque banche russe (Rossiayaz Bank, IS Bank, General Bank, Promsvyazbank e Black Sea Bank) e tre oligarchi, tra cui Gennady Timchenko, proprietario del Volga Group.
Da senato russo ok forze armate all’estero. Putin: “Accordi di Minsk non esistono più” – Mentre il Senato russo concede l’autorizzazione a Putin per usare le forze armate all’estero, il presidente russo ritiene che “gli accordi di Minsk non esistono più, non c’è niente da rispettare”, facendo riferimento al trattato che mise fine al conflitto nel 2014 dopo l’annessione della Crimea alla Russia.
Nato: “Russia pronta a un attacco militare su vasta scala” – “Tutte le indicazioni ci dicono che la Russia continua a prepararsi per un attacco dell’Ucraina su vasta scala”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria della Commissione Nato-Ucraina. “Vediamo un continuo ammassamento militare. Anche se hanno promesso di ritirarsi, continuano ad incrementare” la capacità bellica, ha aggiunto il numero uno della Nato. “Sempre più forze hanno abbandonato i campi e sono in formazione di combattimento, pronte a colpire”, ha sottolineato. Inoltre “ci sono provocazioni in corso nel Donbass e diverse operazioni sotto falsa bandiera” messe in atto “per cercare un pretesto per l’attacco”. Infine, “la notte scorsa abbiamo visto altri soldati russi entrare nel Donbass”, ha concluso Stoltenberg. – continua sotto –
Ucraina chiede all’Ue garanzie sull’ingresso – L’Ucraina ha chiesto all’Unione Europea di darle garanzie sulla sua futura adesione, alla luce delle minacce russe. “Ho esortato l’Ue a non esitare, a fugare ogni dubbio esistente nelle capitali europee e a promettere all’Ucraina la sua futura adesione”, ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un punto stampa a Washington.
Ucraina plaude alla decisione tedesca di bloccare North Steam2 – Kiev applaude alla decisione delle autorità tedesche di bloccare il processo di autorizzazione del gasdotto North Stream 2, riconoscendo che si tratta, da parte di Berlino, di una ‘decisione dura’. “La vera leadership implica l’adozione di tali decisioni in momenti difficili. La mossa della Germania dimostra esattamente questo”, ha scritto il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, su Twitter. “Una scelta corretta in termini morali, politici, pratici date le circostanze attuali”.