Aversa, aria di congiura contro Golia. Villano ne sarà il “Bruto”?

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Maggioranza arcobaleno del Comune di Aversa in debito di ossigeno. Più si avvicina la scadenza dell’approvazione dei due strumenti contabili del consuntivo 2021 e del preventivo 2022 (il cui varo può decidere la sopravvivenza dell’amministrazione) e più si respira aria di congiura, di un nervosismo strisciante anche se, apparentemente, impalpabile. – continua sotto –  

Ad oggi, l’unica ad aver parlato chiaro e aver detto che non voterà il bilancio se si dovesse giungere alla diffida prefettizia, è stata la capogruppo consiliare dei Moderati Clotilde Criscuolo. La seguace del consigliere regionale Giovanni Zannini di Mondragone lo ha detto a chiare lettere: “Non voterò il bilancio se saremo costretti ad esaminarlo dopo essere stati diffidati”.

Ma a preoccupare il sindaco Alfonso Golia (che per stare al suo posto ha imbarcato nel passato quattro esponenti dell’opposizione, dando loro poltrone più o meno importanti), almeno stando a voci insistenti, sarebbero le intenzioni del suo numero due, del suo vice e compagno di partito Marco Villano. Sono in molti a dire (forse per mettere la classica “bacchetta”) che Villano ha messo in preallarme la sua “truppa” di consiglieri fidati che ha in Assise per non far votare l’approvazione del bilancio. Insomma, una sorta di “fratricidio” che Villano commetterebbe contro Golia da far impallidire Bruto e gli congiurati dell’assassinio di Cesare. Non saranno, però, le Idi di marzo, saremo ad aprile inoltrato.

Un’eventualità che il vicesindaco, però, esclude con sdegno quando, a domanda diretta, ha risposto: “Non capisco come si faccia ad affermare una cosa del genere. Basta vedere il mio impegno amministrativo. Se volessi screditare questa amministrazione non mi impegnerei tanto, del resto, con la mia presenza, ho scelto di metterci la faccia”. E forse è vero. Infatti, il disegno reale sarebbe quello di mandare a casa il suo “amico fraterno” Alfonso Golia al quale, in questa fase, per volere del maggiorente Dem locale, sta facendo da “badante”. Ma non ora, piuttosto in prossimità della scadenza della consiliatura per metterlo fuori gioco in vista di un’eventuale candidatura. – continua sotto –  

Premesso che chi scrive è “affezionato” a questi due giovani che, inizialmente, sembravano genuini, ma che si sono rivelati politici uguali a tanti altri, la “verità vera” è che Villano non ha mai digerito l’elezione a sindaco di Golia. Quando si è trattato di scegliere un candidato a primo cittadino dopo la sfiducia ad Enrico De Cristofaro, Villano ha preferito mettersi da parte, facendo spazio ad una persona che non avrebbe avuto chance, ossia Alfonso Golia. Ma quest’ultimo ha sorpreso tutti con la sua grande capacità comunicativa, salvo, poi, giocarsi tutta la sua purezza nell’operazione di ingaggio dei quattro consiglieri di centrodestra per non andare a casa. Un episodio, questo del cosiddetto “ribaltone”, che rappresenta una macchia nera sulla sua “verginità politica”. E crediamo che, alla fine, sarà questa scelta a pesare quando si dovrà decidere chi sarà il suo successore. E’ vero che gli aversani hanno la memoria corta, ma la circostanza è stata eclatante. Comunque, è anche quello che ci è stato insegnato dall’esperienza: in politica mai dire mai.

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