Aversa (Caserta) – Quando gli amministratori aversani non hanno annunci da fare alla cittadinanza, attraverso la stampa o i social, di accordi presi con Università o con Enti per apparire sul media, sembra che abbiano deciso di compensare la carenza con l’annuncio della cittadinanza onoraria da conferire a qualcuno. – continua sotto –
Un annuncio non sempre seguito dai fatti, come nel caso delle cittadinanze onorarie proposte per Catello Maresca, Francesco Greco, Elisabetta Garzo, Giovanni Flagello, don Pasqualino de Cristofaro, finite nel fondo di un cassetto, o l’annuncio della concessione della cittadinanza onoraria al “milite ignoto”, presa per aggiungersi al numero delle città che avevano proposto questa idea accettando l’invito dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), e dello “Ius Soli” (anch’esso come cittadinanza onoraria) per gli studenti della scuola primaria, allineandosi a quanto fatto dalla città di Bologna.
Così, seguendo l’onda, è arrivato l’annuncio della cittadinanza onoraria che sarà concessa “a breve”, come affermato pubblicamente da un consigliere comunale che rappresentava il sindaco in occasione dell’inaugurazione di una panchina rossa, alla 97enne senatrice a vita Liliana Segre, scampata all’Olocausto. Se davvero venisse concessa per la Segre sarebbe la cittadinanza onoraria “numero 102” dopo quella annunciata dal Comune di Rebecca sul Naviglio e quelle concesse dal Comune di Latina il 27 gennaio 2022 e dal Comune di Cattolica il 28 gennaio 2022. Sia chiaro, che la senatrice a vita vada onorata e rispettata è giusto ma la concessione della cittadinanza onoraria da parte dei comuni, incluso quello di Aversa, sembra più un modo per mettersi in mostra e apparire sui media servendosi dell’immagine di una donna che rappresenta la memoria vivente della crudeltà umana.
Pertanto, a proposito di cittadinanze onorarie, sarebbe il caso di portare a termine quelle già annunciate o magari optando per scelte che riguardano prettamente il territorio, e non ispirate da altri, come ad esempio concederla al giornalista Luca Abete per il quale la motivazione possibile sarebbe quella descritta in un articolo del relativo regolamento comunale che attribuisce la possibilità di assegnare il riconoscimento “…per esemplare affezione ed interessamento verso la città e la comunità dì Aversa, unanimemente riconosciuti e testimoniati da opere ed iniziative finalizzate a promuovere la conoscenza e la valorizzazione della realtà socio-economica, storico-artistica ed umana di Aversa”. Chi personaggio “non aversano” più dell’inviato di “Striscia la Notizia” ha dimostrato in maniera inequivocabile affezione per la città di Aversa, intervenendo per favorire la soluzione di problemi anche vecchi di anni come, per fare degli esempi, il mancato utilizzo del carcere mandamentale, la problematica delle strisce blu e quella dei parcheggiatori abusivi?