Aversa, Oliva: “Sogert non può riscuotere col suo conto corrente”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – «Avevo ragione io. La Sogert non può riscuotere utilizzando il proprio conto corrente. Ora mi aspetto la risoluzione del contratto». Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva (nella foto), commenta lapidario la risposta che la dirigente dell’Area Finanziaria del Comune di Aversa, Gemma Accardo, ha inviato in riscontro ad un esposto dello stesso Oliva in cui si chiedeva come la Sogert stava gestendo le riscossioni, attraverso un conto intestato al Comune (come previsto dal capitolato di gara) o attraverso un conto proprio (che il capitolato prevede come caso di risoluzione del contratto). – continua sotto –

La nota della Accardo, così come l’esposto, è stata inviata anche all’Anac – Autorità nazionale anticorruzione, alla Procura della Corte dei Conti, al segretario comunale e al presidente della commissione consiliare Affari Generali. Dopo aver precisato che il contratto in questione è relativo alla concessione dell’attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali dell’Ente e non anche delle entrate tributarie   ordinarie incassate a seguito  di autoliquidazione volontaria, la dirigente Accardo, entrando  nel  merito, rappresenta  «che immediatamente dopo la  stipula del contratto con la società Sogert sono  stati comunicati alla stessa gli estremi dei conti correnti postali dedicati dell’Ente su cui far confluire le somme derivanti dal recupero coattivo».

La Sogert, da parte sua, aveva comunicato che «in conformità a risoluzione del Ministero dell’Economia, esclusivamente per le somme incassate a seguito di pignoramento mobiliare e di pignoramento presso terzi sarebbero state fatte confluire su un conto dedicato e riversate all’Ente entro il 30 di ogni mese». Alla Sogert che aveva fatto questa dichiarazione, solo il 3 marzo scorso, il Comune ha richiesto alla società di riscossione di attenersi pedissequamente a tutte le disposizioni contrattuali, comprese quelle relative agli incassi». Nonostante questa inadempienza, la dirigente conclude: «Alla luce di quanto rappresentato e considerato che le somme sono state tempestivamente riversate all’Ente, nessun danno si è prodotto né si ritiene che la fattispecie possa configurarsi quale grave irregolarità del concessionario tale da comportare in automatico la risoluzione del contratto».

Una soluzione che non trova per niente d’accordo Oliva. Ma sulla vicenda Sogert intervengono anche i consiglieri comunali Eugenia d’Angelo, Imma dello Iacono e Maurizio Danzi, in relazione ai pignoramenti di stipendi e conti correnti degli aversani. I tre parlano di «illegittimità nelle procedure e nei metodi a cominciare dall’incasso delle somme pignorate su conti non intestati al Comune di Aversa; la mancata notifica delle ingiunzioni di pagamento; la mancata certificazione dei crediti come certi, liquidi ed esigibili da parte della Dirigente dell’Area Finanziaria, tant’è che sono stati pignorati conti di cittadini che avevano regolarmente pagato già nel 2015. Avrebbe dovuto imporre, da subito, la possibilità di rateizzare post pignoramento, come avviene con l’Agenzia delle Entrate – Riscossioni (ex Equitalia) e non solo ante pignoramento. Giocare sulla confusione tra ante e post pignoramento, per cercare di appararsi con i cittadini, è patetico». – continua sotto –

«Sulla Sogert – concludono i tre consiglieri – c’è un’indagine in corso della Procura che farà luce su eventuali illeceità nelle procedure di appalto. Intanto, i cittadini si difendono tramite ricorsi nei confronti del concessionario che, nel breve e nel medio periodo, potrebbero paralizzare una fetta importante delle entrate che, invece, con un piano di rientro chiaro, ma meno vessatorio, consentirebbe agli aversani di mettersi in regola».

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