Aversa (Caserta) – Un giardino nell’area esterna del seicentesco Palazzo Orineti con la presenza, tra le altre specie arboree, della vite maritata dal quale si ricava l’Asprinio di Aversa. Questo l’obiettivo del progetto, per un costo di poco più di 400mila euro, presentato dall’amministrazione Golia, su iniziativa dell’assessore ai Lavori pubblici, Marco Villano, nell’ambito dell’apposito filone dei finanziamenti del Pnrr «La cultura del territorio, in equilibrio tra natura, architettura e valori culturali». – continua sotto –
L’obiettivo del progetto è quello di rendere fruibile un giardino in un’area del Comune di Aversa sprovvista di aree verdi. II giardino costituisce la pertinenza di un edificio storico del XIV secolo, originariamente palazzo dei duchi Orineti, successivamente utilizzato come sede delle Pontificie Missioni Estere e, poi, scuola alberghiera e quindi foriero di opportunità per le nuove generazioni. Vocazione confermata dall’accordo in essere con l’associazione Villa Fabris-Centro europeo per i mestieri del patrimonio per lo studio, conservazione, valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali che dovrebbe portare ad ospitare una scuola di restauro. La richiesta di fondi attualmente aperta per ii recupero dell’edificio consentirà, in caso di assegnazione, di sviluppare un progetto congiunto edificio/giardino.
«L’apertura h24 del giardino alla cittadinanza – ha dichiarato Villano – massimizza l’impatto dell’iniziativa sulla qualità della vita della comunità locale; l’eventuale assegnazione dei fondi sull’edificio, costituirà un potenziamento delle possibilità d’uso e della fattibilità di costituzione di partenariati pubblico/privato per la sostenibilità economica e sociale della struttura.» II giardino avrà un ruolo fondamentale per rafforzare l’identità dei luoghi sotto ii profilo urbano, architettonico, naturalistico, ma anche sull’adesione ai principi della legalità, che sono alla base di progetti in fase di sviluppo sul territorio comunale. L’identità naturalistica verrà garantita dalla scelta di essenze autoctone.
Il progetto per il parco di Aversa prevede l’integrazione tra disegno del verde, pavimentazioni, arredo urbano, illuminazione, sistema informativo e realtà aumentata. L’obiettivo è creare un luogo reale e amplificarne le potenzialità aggregative e narrative a livello digitale. II giardino assume ruolo di info point immersivo dove il disegno della pavimentazione e lo sviluppo del verde segnano degli assi che aprono il giardino verso i nodi di particolare interesse sul territorio, siano essi di valore storico architettonico, naturalistico. Su questi assi verranno posizionate delle sedute a costituire zone di aggregazione per piccoli gruppi di cittadini, turisti che da questa postazione possono entrare in contatto virtuale con i suddetti poli di interesse. – continua sotto –
II sistema di illuminazione garantirà livelli di sicurezza e comfort nelle ore serali, mettendo in evidenza le linee compositive del parco. Pali di altezza contenuta, dotati di ottiche che garantiscono un’emissione luminosa morbida e i livelli di illuminamento semicilindrico -conformi alle norme sulla riconoscibilità dei volti- creeranno un’atmosfera intima, tipo “salotto urbano” intorno alle sedute. Un sistema complementare di illuminazione darà valore alle scelte compositive, alle essenze più rilevanti e all’individuazione degli assi concettuali sopra descritti. L’impianto sarà equipaggiato con led di ultima generazione ad alta resa cromatica con tonalità adeguate alla vocazione di accoglienza del luogo, ai colori dei materiali predominanti e delle essenze arboree.
Riguardo le essenze si prevede la reintroduzione di antiche cultivar di piante erbacee e di bulbose e la creazione di banche genetiche di campo di particolari e antiche cultivar appartenenti a specie vegetali ornamentali e agrarie storiche (qualora presenti) per la conservazione e la propagazione di nuovi esemplari utilizzabili all’interno dello stesso giardino o in giardini coevi. In questo senso sono state individuate diverse essenze autoctone che potranno essere reintrodotte nel layout del verde; tra queste certamente la vite a bacca bianca, la cui produzione è viva nel Casertano e soprattutto nella zona di Aversa finalizzata alla produzione del celebre asprino.