Aversa (Caserta) – Nelle ultime settimane il tavolo tecnico di coprogettazione e coprogrammazione delle Associazioni e del Terzo Settore per il riutilizzo sociale dei beni confiscati, guidato dall’assessore Luigi Di Santo che sta lavorando alla costituzione di due progetti di adesione all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del Pnrr. – continua sotto –
Il primo riguarda il bene di via Madonna dell’Olio, dal titolo “Donne e Spazi: storie di rinascita”. Il progetto vuole rappresentare la possibilità di accoglienza e rinascita di donne vittime di violenza, in un luogo che allo stesso modo ha necessità di riscatto. L’intervento prevede di realizzare una casa di accoglienza per donne maltrattate con i loro bambini, le quali potranno contare sul supporto di operatori, presenti nelle ore diurne, ma anche in orario notturno, mediante la reperibilità. I servizi proposti andranno dal supporto materiale, alla stesura di un piano individualizzato, al supporto psicologico. Inoltre, verrà realizzato anche un servizio di semi-autonomia che si porrà come struttura intermedia tra la casa rifugio e la piena autonomia di queste donne. Accanto all’accoglienza sarà implementata un’attività produttiva, gestita anche da altre persone svantaggiate, che avrà due obiettivi: permettere alle ospiti di sperimentarsi in un’attività produttiva vera, che sta sul mercato, così da rafforzare le proprie competenze trasversali ed elevare il loro livello di occupabilità; contribuire a rendere sostenibili la casa di accoglienza e la gestione del bene confiscato. I destinatari del progetto sono donne in difficoltà, vittime di violenza e prole. Richiesti per il progetto circa 600mila euro.
Il secondo progetto riguarda il bene di via Altavilla, dal titolo “Centro anch’io!”, che propone l’attivazione di un servizio di educativa territoriale e di segretariato sociale. L’attività di educativa territoriale sarà proposta prevedendo: interventi educativi di gruppo (strutturazione di uno spazio- tempo dedicato ad offrire ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di stare in gruppo con altri della stessa fascia di età); attività di sostegno scolastico (nello spazio studio i ragazzi vengono aiutati ad acquisire un più adeguato metodo di studio e a migliorare il proprio adattamento all’ambiente normativo e relazione della scuola); laboratori artistici e di educazione non formale (rivolti a stimolare e sviluppare alcune particolari forme espressive dei ragazzi che attraverso la manualità, la musica, il gioco acquisiscono maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Per la realizzazione delle attività laboratoriali sarà necessario prevedere l’impiego di operatori in possesso di adeguate competenze e abilità specifiche).
E, ancora, attività sportive con uscite esterne e campi estivi: le visite guidate, le escursioni, gli incontri e gli scambi con altri rappresentano uno strumento trasversale che servono a favorire la conoscenza di nuove realtà e l’incontro e il confronto con persone ed esperienze diverse. Iniziative di animazione territoriale: il servizio si propone come presenza significativa nel territorio di riferimento e individua forme e modalità per interagire con la comunità locale, attraverso iniziative che siano da stimolo per la promozione e lo sviluppo di comunità. Il servizio di educativa territoriale garantisce la realizzazione di attività dal lunedì al venerdì in orario extrascolastico per tre ore giornaliere. Il servizio di segretariato sociale è un servizio rivolto a tutti i cittadini, che fornisce informazioni sul complesso dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio. I destinatari del progetto sono il servizio di educativa territoriale accoglierà bambini ed adolescenti di età compresa tra gli 6 ed i 16 anni. Il servizio di segretariato sociale è invece rivolto a tutti i cittadini. Richiesti per il progetto circa 350mila euro. – continua sotto –
“I servizi che saranno implementati saranno rivolti al territorio – sostiene l’assessore Di Santo – affermando i principi di legalità, con attività a favore dei minori e delle famiglie. Per il Bene di Via Altavilla, fermo da 20 anni, parliamo di una zona popolare del comune di Aversa. Il bene sarà il simbolo visibile della presenza dello Stato sul territorio e delle connessioni con la comunità. Ciò rafforzerà la percezione della presenza statuale e delle opportunità che offre la sua affermazione in contesti problematici. Saranno apportati benefici per la collettività – continua Di Santo – con la possibilità di realizzare servizi dei quali il territorio ha un profondo bisogno, come emerso anche per questo anno nel tavolo di concertazione dell’Ambito Territoriale C06. In pochi mesi, sul tema beni confiscati si è fatto più che negli ultimi 20 anni”.