“Orientarsi verso il futuro” è stato l’obiettivo dell’incontro che si è svolto nella sala teatro dell’istituto tecnico “Guido Carli” di Casal di Principe (Caserta) con le classi quarte e quinte. Un’iniziativa fortemente incoraggiata e sostenuta dalla dirigente scolastica, Tommasina Paolella, per dare la possibilità agli studenti di conoscere bene sé stessi, di operare scelte efficaci e consapevoli nell’ambito degli studi da intraprendere dopo la scuola superiore e nell’ambito delle scelte professionali e del mercato del lavoro. – continua sotto –
All’evento, organizzato dai docenti: Annamaria Verde, Anna Caccavale, Rita Parillo, Angelo De Crescenzo, Pina De Chiara, hanno partecipato, accolti dagli allievi dell’indirizzo Turismo, il professor Elio Coppola, docente della facoltà di Agraria dell’Università Vanvitelli; il dottor Nicola Leardi, agronomo, libero professionista (ordine dottori agronomi e forestali provincia di Caserta); la dottoressa Milena Petriccione, responsabile della sede Crea di Caserta, centro ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura; il professor Luigi Russo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche dell’Università Vanvitelli; l’avvocato Fiorentina Orefice (Consiglio ordine degli avvocati Santa Maria Capua Vetere); l’avvocato Stefania Turnaturi, civilista foro Santa Maria Capua Vetere; l’avvocato Teresa Alesci, ricercatrice dell’Università Vanvitelli.
L’evento ha avuto inizio con i saluti e ringraziamenti a tutti da parte della dirigente scolastica, che ha presentato la nostra scuola dicendo che è una di quelle che sul territorio sta crescendo moltissimo e che offre comunque a livello di offerta formativa ai nostri alunni la possibilità di scegliere secondo quelle che sono le loro attitudini, ricordando che la scuola li mette in condizione di scegliere, poi sta a loro costruire il proprio futuro. Subito dopo, la dirigente scolastica ha passato la parola alla professoressa Verde, che ha presentato sostanzialmente l’offerta formativa dei vari docenti presenti e gli sbocchi professionali relativi agli indirizzi in esame.
Il professor Coppola ha presentato la facoltà di Scienze Ambientali, dicendo che con essa si può conseguire una laurea triennale, quindi, da questo punto di vista rappresenta un livello intermedio del ciclo degli studi universitari, che prevedono in genere almeno cinque anni. Essendo tale, ha spiegato il docente, essa sostanzialmente apre la strada a una serie di funzioni intermedie, dal punto di vista delle capacità tecniche dell’individuo. L’aspetto più importante di essa, ha continuato, è che apre la strada ai liberi professionisti e ha spiegato anche che questo è uno degli sbocchi lavorativi di un laureato: un laureato, infatti, ha detto ancora Coppola, in primo luogo insegna, in secondo luogo si impiega nella pubblica amministrazione, in terzo luogo svolge la libera professione. Coppola concluso il suo intervento, facendo capire che sostanzialmente, la facoltà di Agraria prepara un tecnico che sia in grado di riuscire a capire in maniera complessiva quali sono le variabili del sistema ambientale, le quali devono essere salvaguardate affinchè tutti noi andiamo avanti senza accrescere i rischi della nostra vita. – continua sotto –
Successivamente, la professoressa Parillo, dopo aver salutato e ringraziato tutti, ha presentato la dottoressa Petriccione, la quale, a sua volta, ha ringraziato e salutato tutti e attraverso delle slide ha spiegato agli alunni di aver selezionato una varietà di piante che non erano state attaccate dal Ginipide galligeno del castagno e questo rappresenta un grosso obiettivo, quello di avere piante che non siano attaccate da un insetto. Quindi, ha detto Petriccione, si caratterizzano delle varietà, perché una pianta potrebbe non essere attaccata, ma non essere valida dal punto di vista organico. Coniugare questi due aspetti, ha continuato, risulta essere estremamente importante. La responsabile di Crea ha parlato, poi, del loro progetto “Frutta e verdura” nelle scuole frequentate dai più piccoli. E proseguito spiegando le caratteristiche di alcune piante da frutta di specie minori: nespolo del Giappone, alcune specie tropicali.
Infine, ha preso la parola il dottor Nicola Leardi che ha parlato della figura dell’agronomo, del monitoraggio dei parassiti sulle piante, dicendo che quando si monitora un parassita, si valuta prima fino a quando questo insetto può diventare dannoso. Oltre quella soglia si interviene, non prima e ha, quindi, affermato, che non si ricorre assolutamente a prodotti chimici che possano essere dannosi. Leardi ha fatto vedere attraverso delle slide tre alberi di pini tra cui si intravedono alberi con la x, cioè alberi che dovranno essere abbattuti. Prima di abbattere quegli alberi ovviamente, ha spiegato, c’è bisogno di una selezione, una scheda di valutazione dove sono state individuate.
Nella seconda parte dell’incontro sono intervenute gli avvocati: Orefice, Alesci, Turnaturi. Orefice ha spiegato che con gran piacere ha potuto constatare, grazie alla realizzazione dell’evento e al lavoro svolto dai docenti, come il percorso degli studi di Giurisprudenza abbia appassionato molto gli studenti e, inoltre, ha in tal modo potuto mettere in discussione se stessa e il suo lavoro. In particolare, ha fatto capire agli studenti che non bisogna mai interrompere il dialogo con se stessi, che bisogna chiedersi sempre quale sia il percorso da intraprendere, quali siano i sacrifici che si è disposti ad affrontare per poter proseguire negli studi. Orefice ha, inoltre, aggiunto che quello di Giurisprudenza rappresenta un percorso altamente performante e che poi avvia a ulteriori carriere, perciò necessita di uno studio approfondito, minuzioso. – continua sotto –
Successivamente, l’avvocato Alesci ha raccontato di essere alla sua prima esperienza con studenti giovani, cui si è presentata come ricercatrice di diritto processuale penale e ha spiegato di essere entrata nel mondo universitario nel 2005 come studentessa e che è poi rimasta in quel contesto per continuare la carriera. Poi ha ricordato studenti che l’università è diversa dalla scuola superiore, perché necessita di misurarsi col proprio senso di responsabilità, poiché non c’è più un docente che segue, stimola, è presente, cerca di spronare gli allievi, ma per la prima volta ci si deve confrontare con se stessi, nel senso che la maggior parte della forza di volontà deve pervenire dagli stessi studenti, per poter studiare e sostenere gli esami. Alesci ha sottolineato che la facoltà di Giurisprudenza offre una serie di esperienze professionali ampie, che non vanno necessariamente definite subito, ma anche nel corso degli anni, durante i quali l’importante è essere consapevoli del fatto che si debba studiare e che bisogna “armarsi” di voglia di crescere e approfondire. Infine, una riflessione sul fatto che le donne presenti al convegno non solo esercitano la carriera, ma sono anche mamme, per cui ha rassicurato soprattutto le allieve, sostenendo che i due ruoli possono facilmente conciliarsi per chi lo vuole, per cui non bisogna farsi inibire dall’idea che percorrere questa strada implichi una rinuncia alla vita familiare, alla maternità, alle amicizie.
L’ultimo intervento è stato quello dell’avvocato Turnaturi che ha spiegato come è arrivata al suo percorso di civilista, tributarista, e cioè che dopo gli studi al liceo linguistico, si è iscritta alla facoltà di Giurisprudenza con l’intento di fare il magistrato. Quando, però, ha scoperto che stava per diventare mamma, è stata assalita da dubbi, pur continuando gli studi. Ha detto che ha frequentato la scuola di specializzazione, che permette a tutti di partecipare al concorso di magistratura, indipendentemente dal titolo di avvocato. Ha aggiunto che non era sicura, però, di svolgere l’attività professionale, che voleva semplicemente partecipare al concorso di magistratura. Turnaturi ha spiegato che, successivamente, piano piano, ha iniziato a svolgere l’attività di avvocato, capendo così che il rapporto con la clientela e l’attività quotidiana dell’avvocato civilista le piaceva molto.
Perciò, ha continuato la professione di avvocato, interrompendo lo studio per il concorso in magistratura, e che quindi ha aperto uno studio, partendo quasi da sola con una collega che la sosteneva in alcune pratiche. Oggi, dopo dodici anni può dire di avere un bel riscontro professionale, poiché nel suo studio lavorano sette persone, per cui ha assicurato soprattutto alle alunne che anche se si è donne, mamme, si riesce ad ottenere un forte riscontro con la clientela, se uno lo vuole veramente. Infine, Turnaturi ha spiegato il ruolo e la funzione dell’avvocato tributarista, esperto della materia fiscale, che si occupa essenzialmente di curare gli interessi delle aziende, delle organizzazioni, o delle persone fisiche, per quanto riguarda le tasse da versare allo Stato e l’analisi di redditi e fatturati. Ha sottolineato, quindi, che non bisogna mai farsi influenzare dalla forte presenza maschile in materia.
Al termine degli interventi, gli studenti hanno posto delle domande alle relatrici, mentre gli allievi dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie hanno reso loro omaggio con igienizzanti realizzati dagli stessi grazie al supporto dei docenti del settore. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA (informazioni e foto inviate dalla prof.ssa Maria D’Angelo)