Vittorio Sgarbi visita le bellezze artistiche di Aversa: “Peccato che gran parte dei cittadini le ignorino”

di Redazione

Vittorio Sgarbi torna ad Aversa. Il politico, ma soprattutto critico e grande conoscitore della storia dell’Arte, dovendo tenere una conferenza su Raffaello all’Università di Caserta, alle 15.30, è arrivato di buon mattino nella città normanna accompagnato dal professore Antimo Cesaro, docente associato di Filosofia Politica al Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, già parlamentare della Repubblica e sottosegretario ai Beni Culturali nella passata legislatura, nonché aversano di adozione. – continua sotto –

La visita del critico d’arte era stata anticipata il giorno prima dalla professoressa Alessandra Sgueglia che aveva attivato tutti gli amici di Sgarbi sul territorio, al fine di preparargli un breve itinerario artistico a cominciare da Giuseppe Lettieri, giornalista e appassionato promotore culturale di Aversa, che ha condotto Sgabbi sin dalla sua prima volta ad Aversa a metà anni Novanta quando fu invitato al Teatro Cimarosa dall’associazione AversaDonna. Prima tappa la chiesa ed il complesso monastico di San Francesco delle Monache dove ad accogliere lui e il professor Cesaro, c’era don Pasqualino De Cristofaro con Giuseppe Lettieri, il presidente Di Nardo dell’associazione “Amici di San Francesco” con alcuni soci, e l’architetto Salvino Arturo Pozzi, anche lui impegnato per la difesa del patrimonio artistico aversano.

Non era la prima volta di Sgarbi a San Francesco, dive già era venuto più volte in occasione della scoperta del Guercino, ma stavolta si è soffermato per oltre un’ora, per una visita davvero accurata del plesso monumentale e del Museo curato dagli Amici di San Francesco.  “Ogni volta che entro in questa chiesa e in questo monastero scopro nuovi particolari –  ha detto Sgarbi – e ringrazio sempre il caro rettore don Pasqualino e gli Amici di San Francesco, non solo per la calorosa accoglienza ma anche per la perseveranza e la passione che hanno nel custodire questo luogo d’arte, che è davvero uno dei gioielli più preziosi della Campania. Pensare che in questa chiesa ci sono opere del Guercino, di Pietro da Cortona, lo stupendo Cristo deposto di De Maio, i quadri di De Mura, lo Spagnoletto, lo rende un vero museo di importanza internazionale”.

Dopo si è recato per un caffè al Bar Roma dove si è soffermato con una coppia di neo sposi, e poi con degli studenti a caccia di selfie. Disponibile con tutti, ai giovani scolari ha raccomandato di impegnarsi nello studio perché solo la conoscenza rende l’uomo migliore. Poi visita a San Domenico, dove ha incontrato l’ingegnere Pasquale Leggiero, artefice, insieme agli amici della Arciconfraternita del S.S. Rosario e di altri cittadini aversani, del recupero della chiesa (Operazione San Domenico), che era chiusa dal sisma del 1980. Lì ha avuto parole di elogio soprattutto per l’iniziativa popolare che è stata lanciata, un vero esempio e modello da esportare, e da estendere anche ad altre opere artistiche di Aversa. Infine, con Cesaro, Lettieri e Pozzi, si è recato al Santuario e al Castello di Casaluce (leggi qui). – continua sotto –

Terminata la conferenza all’Università, Sgarbi, alle 18, è voluto tornare ad Aversa per proseguire il suo giro insieme anche all’amico avvocato Alfonso Oliva, consigliere comunale, che aveva predisposto con Lettieri e il professor Cesaro anche il percorso pomeridiano. Prima tappa l’abbazia di San Lorenzo, dove ad accoglierlo c’era don Ernesto Rascato. Altro tesoro millenario della città. Poi Santa Maria a Piazza, con i suo affreschi, e il parroco don Gaetano Rosiello che lo attendeva. Sgarbi si è voluto fermare anche per un saluto alla comunità di Sant’Egidio e ammirare l’antico affresco custodito nella chiesa delle Cappuccinelle.

A seguire, guidati dal restauratore Francesco Della Volpe, tappa alla chiesa dello Spirito Santo in piazza Cirillo, con il suo splendido pavimento maiolicato del Settecento di Giuseppe Massa (lo stesso autore del chiostro di Santa Chiara a Napoli) di recente recuperata per la Fondazione Cimarosa. E con la professoressa Anna Grimaldi a fare da guida, Sgarbi, che aveva già letto il saggio della stessa storica dell’arte, è andato alla scoperta degli affreschi di San Giovanni Evangelista, recentemente “ritrovati” dalla Grimaldi, grazie anche alla disponibilità di don Aniello Lugubre, che ha mantenuto la chiesa aperta ben oltre l’orario.

Tempo anche per una visita lampo al Teatro Cimarosa, accolto dalla famiglia Virgilio, che fu il primo luogo che vide di aversa 25 anni fa, quando tenne un incontro organizzato da Nunzia Orabona con AversaDonna, mentre delusione per la casa natale di Cimarosa, chiusa da alcuni anni, dove del resto già era stato con Oliva qualche anno fa. Insomma, una giornata intensa del critico d’arte, che ha più volte esternato pubblicamente il suo amore per Aversa, dicendo: “Una città ricca d’arte, dove torno sempre volentieri, peccato che la stragrande maggioranza degli aversani lo ignori”. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico