Crisi Ucraina e stop al turismo russo: danni per milioni a mete come Ischia

di Redazione

I venti di guerra che soffiano sull’Europa seminano tempesta nel turismo anche in Campania. Se i turisti russi in Italia erano 1 milione e mezzo nel 2019 prima della pandemia mondiale spendevano nel nostro Paese 984 milioni di euro, oggi lo sbarramento delle frontiere per l’incoming russo è il colpo di grazia per località come l’isola d’Ischia che intercetta oltre il 70 per cento dei turisti dell’ex Unione Sovietica atterrati negli ultimi dieci anni all’aeroporto di Napoli Capodichino. – continua sotto – 

Se adesso è tempo di sanzioni economiche e di porti chiusi per le barche dei magnati russi, c’è chi ricorda che fino a qualche giorno fa anche in Campania erano in tanti gli operatori turistici che si rallegravano per la missione in Italia di turisti vaccinati con Sputnik, il vaccino preferito da Vladimir Putin.

Sempre dall’isola di Ischia arriva il grido di dolore di albergatori e tour operator. Il mercato russo è il secondo dopo quello italiano e primo rispetto alla tradizionale mercato tedesco. Per lo shopping, poi, è una vera e propria mazzata per tutto il 2022: senza i paperoni russi addio a vendite estive salva crisi e serate nei locali.

E’ tempo di guerra, certo. Ma la guerra è cominciata anche per chi, piccolo grande imprenditore, investe sul futuro e sul turismo in Europa nel nostro Paese e nel mondo. A tutto questo vanno aggiunti naturalmente i costi del caro bollette e l’inflazione generata dalla guerra che si sta abbattendo su un comparto, quello del turismo, che in questa fase di ripartenza era orientato al futuro e agli investimenti del Pnrr. IN ALTO IL VIDEO

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