Nella mattinata del 17 marzo, i carabinieri della compagnia di Casoria e della stazione di Casavatore hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 13 persone, tre delle quali destinatarie della custodia cautelare in carcere perché gravemente indiziate dei reati di rapina aggravata, lesioni personali gravi, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Altre dieci persone indagate sono ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di favoreggiamento personale ed indebito utilizzo di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. – continua sotto –
In particolare, le indagini, dirette dalla Procura di Napoli Nord, sulla scorta delle denunce presentate dalle vittime, hanno consentito di identificare gli autori di quattro rapine: due consumate a Casavatore e a Secondigliano di Napoli a danno di due motociclisti ai quali, sotto la minaccia di una pistola, venivano sottratti i loro scooter; una tentata rapina commessa a Giugliano in Campania ai danni del conducente di un’autovettura che riportava gravi lesioni in seguito all’esplosione di un colpo di pistola al gluteo; una tentata rapina commessa a Casavatore ai danni del conducente di uno scooter che riportava, anch’egli, lesioni gravi in seguito all’esplosione di un colpo di pistola alla gamba. Il motociclo utilizzato per la prima rapina, commessa a Casavatore, veniva fornito ai rapinatori da un altro soggetto resosi responsabile del reato di favoreggiamento, rendendo false dichiarazioni alla polizia giudiziaria.
Le investigazioni, nel dettaglio, sono state condotte con l’ausilio delle immagini delle telecamere di sorveglianza, acquisite per ciascuno dei fatti criminosi, nonché con ispezioni, perquisizioni locali e personali, sequestri probatori, indagini balistiche sui bossoli rivenuti sulla scena del delitto, accertamenti informatici su un telefono cellulare in uso ad uno degli indagati, localizzazioni con celle di telefonia mobile, tabulati ed intercettazioni telefoniche che hanno consentito altresì di identificare nove detenuti, di cui otto della casa circondariale di Napoli-Poggioreale ed uno della casa di reclusione di massima sicurezza di Carinola, che facevano uso di cellulari per comunicare all’esterno del carcere con parenti, familiari e conoscenti. IN ALTO IL VIDEO