Sorrento (Napoli) – E’ diventato un classico della cucina campana, lo scialatiello. E forse non tutti sanno che ad inventarlo è stato lo chef Enrico Cosentino. Chef e anche mentore di tanti giovani che poi hanno raggiunto la Stella Michelin. Colto, appassionato, talvolta brusco ma sempre una garanzia di competenze. – continua sotto –
I responsabili dell’Istituto San Paolo di Sorrento gli hanno dedicato un tributo con un concorso su questa pasta: «A tavola con lo scialatiello di Enrico Cosentino tra tradizione e innovazione». Giovani studenti provenienti dalla Campania, Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise e Lazio si sono confrontati a suon di ricette. A partecipare gli studenti delle scuole Istituto Omnicomprensivo “G.N. D’Agnillo” di Agnone di Isernia; l’Ipeoa “A.Perotti” di Bari; l’I.i.s. “A.Turi” di Matera; l’Ipseoa “V.Gioberti” di Roma; l’Ipseoa di Villa San Giovanni (Reggio Calabria); l’Iis “Gasparrini” di Melfi (Potenza); l’Ipseoa “R.Viviani” di Castellammare; l’Ipsseoa “De Gennaro” di Vico Equense e l’Isis “E.Di Savoia” di Napoli. Ognuno ha preparato gli scialatielli abbinandoli a prodotti stagionali tipici della propria regione. Primo classificato il “Gioberti” di Roma, seguito dal “Turi” di Matera e dal “De Gennaro” di Vico Equense.
Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca. Il nome, come si legge su Wikipedia, si presume derivi da due parole della lingua napoletana “scialare” (godere) e “tiella” (padella). Questo tipo di pasta, tipica della costiera sorrentina e amalfitana, è nata per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1976. Nel 1978, lo chef presentando gli scialatielli ad un concorso culinario in Calabria, conquistò il premio “Entremetier” dell’anno. Gli scialatielli sono listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Sono tradizionalmente fatti a mano, con uova, farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato e sale. Vengono venduti anche come formato di produzione industriale.
La giuria, presieduta dalla dirigente del San Paolo, Amalia Mascolo, era composta da Enrico Cosentino, chef e patrocinatore del concorso; Giuseppe Aversa, chef e patron del Ristorante stellato “Il Buco” di Sorrento; dai giornalisti Luciano Pignataro e Antonino Siniscalchi; Alfredo Irollo, direttore sanitario; dallo chef Ferdinando D’Aniello, commissario di cucina. IN ALTO IL VIDEO