Una scultura realizzata in materiali plastici che disegnano il corpo del Cristo Deposto, attraverso una sagoma luminosa tracciata da un graffito su pannelli di plexiglass. È questa la nuova installazione artistica denominata “A forma di luce. Ecce Homo”, presentata in anteprima presso la sede della Fondazione del Banco di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A. – continua sotto –
L’opera, realizzata dall’artista cilentano Christian Rizzuti, sarà esposta presso la Fondazione dall’8 aprile al 15 maggio. La scultura, che riproduce un tema caro a tutta la grande tradizione artistica italiana ed europea e ripreso dai più importanti protagonisti della Storia dell’Arte, in tutte le epoche, propone una riflessione profonda su un motivo di ispirazione religioso – spirituale con fondamentali risvolti umanitari che fanno riferimento al nostro approccio ai tanti sconfitti e ai derelitti del mondo in cui viviamo. Ecce Homo è storia di identità negate, uccise e deposte da poteri caotici. È un discorso senza tempo e senza luogo perché è storia di un Dio. Un Dio trafitto, umiliato, minuscolo, come tutti i minimi nelle classifiche terrestri. Ecce Homo è una presa di distanza dalla superbia dei più forti e dei violenti. È la denuncia di chi condanna senza ragione, di chi dimentica il male, di chi porta dolore nel grembo del mondo. Ecce Homo è “a forma di luce”, perché di luce si veste ogni vita spezzata, offesa, tradita, sconfitta.
“Un messaggio di pace che passa attraverso l’arte”, così la presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotto, riassume il senso di Ecce Homo. “È un’opera – spiega – in chiave contemporanea perché propone il corpo del Cristo morto attraverso la luce. Il corpo di Cristo Deposto ci ricorda l’episodio della morte e, in questo momento, è impossibile non pensare alle drammatiche immagini che arrivano dall’Ucraina. Ma per noi cristiani vuole essere anche un messaggio di speranza verso un futuro diverso. In questo messaggio di speranza – conclude Paliotto – rientrano i giovani artisti, ai quali la Fondazione darà sempre spazio, perché siamo convinti che solo attraverso l’arte e la cultura si possa arrivare alla rinascita”.