Aversa, nessuna “resurrezione pasquale” per il mercato ortofrutticolo. Gli operatori esclusi: “Senza lavoro e con conti pignorati”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Terza Pasqua con mercato ortofrutticolo di viale Europa ancora chiuso, anche se dal 24 giugno scorso una metà della struttura ospita una parte degli operatori aventi diritto sono trascorsi esattamente due anni e mezzo da quando, il 10 ottobre del 2019, i carabinieri del Nas e del Noe e gli ispettori dell’Asl ne disposero la chiusura sottoponendo la riapertura ad una serie di prescrizioni che non si è riusciti ancora ad attuare del tutto, nonostante sia già stato speso poco meno di mezzo milione di euro. – continua sotto –

Insomma, senza voler essere blasfemi, mentre Gesù è risorto per ben tre volte, nessuna “resurrezione” è in vista per questa struttura mercantile che era il fiore all’occhiello dell’economia cittadino con circa cinquecento persone impegnate indotto compreso.

«I lavori ulteriori – ha dichiarato il vicesindaco della giunta Golia con delega ai Lavori pubblici, Marco Villano, – non possono riprendere senza che vi sia l’approvazione del bilancio 2022. Intanto, non siamo stati con le mani in mano, è stata, infatti, effettuata la modifica urbanistica per la destinazione d’uso che ci consentirà di effettuare sul bene di nostra proprietà una manutenzione straordinaria con abbattimento e ricostruzione».

Per quanto riguarda i finanziamenti necessari, il numero due dell’esecutivo aversano ricorda che saranno spesi altri 600mila euro, superando il milione di euro. Si tratta di somme ricavate dal recupero del mancato acquisto dell’ex Capannone per 420mila euro, l’ultima rata non fu pagata e si perse il diritto di prelazione. Intanto, arrivò un finanziamento di 600mila euro per realizzare una palestra in quella struttura e, grazie ad una legge statale del 2017, Villano ha convertito una parte di quelle somme per il mercato ortofrutticolo. Per quanto riguarda gli aventi diritto a rientrare dopo una polemica che ha interessato il pagamento dei relativi tributi, Villano conclude affermando: «Dal comandante della Polizia municipale non abbiamo ancora ricevuto l’esito della ricognizione per individuare gli aventi diritto a rientrare nella struttura. – continua sotto –

Dall’opposizione Alfonso Oliva ha dichiarato: «Sarà l’ennesima Pasqua amara per tanti operatori del mercato ortofrutticolo di Aversa: ancora parzialmente chiuso dopo due anni e mezzo. Al danno si aggiunge la beffa di dover pagare le tasse, ad esempio la Tari che ormai per gli aversani è diventata mensile».

Sul fronte degli operatori, da registrare la presa di posizione di Romeo Tirozzi: «Nella speranza di vedere riaperto completamente il mercato, nella mia qualità di rappresentante della ‘Puca Angelica snc’, ho chiesto al Comune e all’Asl di verificare l’avvenuto adeguamento da parte di operatori oggi attivi all’interno del mercato ortofrutticolo alle prescrizioni e alle criticità rilevate nell’ottobre 2019. Ad oggi sono ancora in attesa di ricevere riscontro concludente alle mie istanze e ho ragione di temere che quando ripartirà l’attività i problemi che hanno portato alla chiusura della struttura potrebbero ripresentarsi. Sono, ovviamente, pronto a ricredermi quando avrò evidenza delle attività di controllo poste in essere».

Evidenzia tutte le difficoltà degli operatori esclusi Salvatore Margarita, titolare dell’omonima ditta, che afferma: «Siamo ormai disperati sotto ogni punto di vista. Ad ottobre saranno tre anni che non lavoriamo. Abbiamo chiesto sulla base di quale criterio sia stata preferita la ripresa dell’attività per una parte del mercato senza ricevere risposta. Allo stesso modo abbiamo domandato in più occasioni e anche con istanze formali di conoscere i tempi di effettuazione dei lavori anche per le parti oggi dismesse e anche in questo caso abbiamo ricevuto rassicurazioni senza però avere riscontro sulla tempistica. Nel frattempo, la Sogert va avanti con le esecuzioni. I miei conti correnti sono bloccati, sono stato privato, al pari di tanti altri miei colleghi, del diritto di lavorare». – continua sotto –

«Sul piano squisitamente processuale in relazione alle impugnazioni delle ordinanza ingiunzione del Comune – interviene Fabio Roselli, legale di molti operatori – entro la fine dell’estate gran parte dei procedimenti dovrebbero essere definiti. Sono convinto tuttavia che considerate le posizioni particolarmente antitetiche tra i soggetti in contesa la definizione del procedimento di primo grado non chiuderà definitivamente la questione».

A chiudere Mimmo Margherita: «Un periodo di tempo oltremodo prolungato e devastante per tutte le famiglie ivi impiegate nel lavoro quotidiano, ma a cui tutt’oggi si impedisce il rientro per tutta una serie di concause inspiegabili e ingiustificate, come l’affermazione, falsa, secondo cui non vi erano i bagni dal 1977 o la destinazione d’uso che era per strutture sportive. Fatto il cambio della destinazione d’uso da “zona sportiva” ad “area mercatale”, perché non più a “mercato ortofrutticolo”? Qual è il motivo? Cosa bolle in pentola?».

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