Carinaro (Caserta) – “È noto ormai a tutti che il Consiglio comunale, convocato per lo scorso 21 aprile, è andato deserto per mancanza del numero legale che la maggioranza, e non altri, non è riuscita a garantire”. Lo sostiene la consigliera indipendente Rachele Barbato che per quell’occasione ha riferito di essere stata assente per motivi personali e di aver appreso online, dalle due dichiarazioni rilasciate dalla capogruppo di minoranza Annamaria Dell’Aprovitola e dal consigliere indipendente Stefano Masi, ciò che era accaduto. – continua sotto –
“La maggioranza, evidentemente in seria difficoltà per la brutta figura, – commenta Barbato – non ha esitato a diffondere un comunicato dove ha fatto ricadere le colpe delle loro stesse inadempienze sul gruppo di minoranza e sul consigliere Masi, avendo gli stessi scelto di abbandonare l’aula per i motivi esplicitati”. E, a proposito delle critiche mosse dalla maggioranza Affinito, la consigliera Barbato ci tiene a sottolineare: “Nella nota dell’amministrazione comunale, però, si legge anche che la sottoscritta avrebbe rinnegato ciò che ha contribuito a definire, in riferimento alla delibera di giunta numero 70 del 07/07/2020 sull’approvazione del progetto definitivo dei lavori di riqualificazione del centro sportivo comunale. Si tratta di un’accusa gratuita, totalmente destituita di fondamento, per il semplice fatto che la sottoscritta non ha mai assunto una posizione pubblica sulla predetta delibera. Premesso che ognuno di noi può rivedere posizioni e magari capire di aver commesso un errore (coraggio che appartiene ai pochi) ma fino ad oggi, come detto, non ho mai rilasciato dichiarazioni a riguardo”.
A questo punto, a Barbato sorge un dubbio: “Non è che quando Stefano Masi vi mette in difficoltà perdete lucidità al punto tale da vedere doppio? Sulla questione campo sportivo, mi sono limitata ad effettuare un accesso ad alcuni atti relativa alla gestione della struttura e non alla progettazione dell’opera che si realizzerà. Ma, a questo punto, acquisirò anche gli atti del progetto, che al tempo dell’approvazione mi furono illustrati in maniera del tutto superficiale, e che votai, a questo punto mi rendo conto sbagliando, solo per spirito di squadra: una squadra che non è mai esistita, se non nella mia mente di persona per bene e che si fidava dei compagni di viaggio”.
“Questo attacco gratuito alla mia persona, però, – conclude Barbato – mi ha portato a riflettere ulteriormente: l’atteggiamento è proprio di chi ha totalmente perso i lumi della ragione, se li ha mai avuti, oppure lo scettro della comunicazione è in mano a chi per quel ruolo non è proprio tagliato”.