Casal di Principe, cugino di “Sandokan” abbatte immobile abusivo

di Redazione

La casa è abusiva ed il proprietario decide di procedere in proprio alla demolizione. E’ accaduto a Casal di Principe (Caserta), senza riflettori, senza proteste e senza il dispiegamento di forze dell’ordine solitamente riscontrabile in altri casi simili. Eppure, il fatto non può essere archiviato perché la vicenda ha qualcosa di insolito.

L’abuso viene rilevato nel 2020 dalla Polizia municipale di Casal di Principe, al comando di Maurizio Crotti. Le carte giudiziarie vanno veloci fino all’abbattimento di soli pochi giorni fa. Il proprietario della casa fuorilegge è Mario Schiavone, cugino e cognato di Francesco Schiavone, alias “Sandokan”, anche lui già detenuto al 41bis.

L’abbattimento è stato veloce e quasi indolore, visto che così come consente la normativa vigente il terreno su cui insisteva la costruzione non sarà perso ma resterà di proprietà. Se si fosse proceduto d’ufficio, così come capita nella stragrande maggioranza dei casi, il terreno sarebbe entrato a far parte del patrimonio comunale con il diritto da parte degli Uffici di venderlo. – continua sotto –

E’ in fondo già accaduto, circa due anni fa, quando il Comune di Casal di Principe, per avere liquidità di cassa, ha messo all’asta due terreni sui quali erano state costruiti immobili fuori legge. Il primo quello di via Spontini ed il secondo in via Vecchia di Vico. In via Vecchio Di Vico, il palazzetto di tre piani era stato costruito in assenza di titoli abilitativi, di permesso a costruire e senza autorizzazione sismica.

In via Spontini, al civico 16, il proprietario della casa abusiva, e poi abbattuta, aveva costruito su una discarica. Rifiuti, tanti rifiuti, di ogni tipo, emersero sotto il braccio meccanico a soli tre metri dal suolo e bastò la prima cucchiaiata dell’escavatore per accorgersi di quello che stava venendo fuori. Non solo materiale da risulta ma anche bidoni di pittura e vernici industriali, pezzi di autovetture come sedili, radiatori e parti meccaniche, senza mancare di indifferenziato di vario genere: dal vetro alla plastica di bottiglie e cassette generalmente usate per contenere prodotti dell’agricoltura. E poi ferro, tessuti di diversa misura e tappetini.

E’ possibile che gli Schiavone, proprietari della casa demolita in via Circumvallazione, non avessero interesse a conservare il terreno ma che abbiano riconosciuto la colpa e abbiano voluto semplicemente riparare? E’ una probabilità. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA 

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