Gricignano, Caiazzo denuncia: “Comune spende 170mila euro di strumenti anti Covid ad emergenza finita”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – “170mila euro per strumenti anti Covid dopo che è terminato lo stato di emergenza: una spesa scellerata, fuori tempo e fuori luogo”. La denuncia arriva dalla consigliera comunale Michela Caiazzo che, in un video, contesta i recenti acquisti compiuti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Santagata. – continua sotto –

A partire dai kit anti Covid. “Il Comune – afferma Caiazzo – ha acquistato 5mila kit anti Covid, contenenti ognuno guanti, mascherine, disinfettanti e altro, spendendo ben 130mila euro. Eppure, dal 1 aprile si è usciti dallo stato di emergenza. E’ stato come acquistare 5mila colombe il lunedì di Pasquetta. Come è possibile che durante la pandemia, quando veramente potevano essere utili questi kit, nessuno ci abbia pensato? Tra l’altro – sottolinea la consigliera – i kit non sono arrivati ancora nelle case dei gricignanesi”.

L’altra spesa, per circa 40mila euro, riguarda l’acquisto di asciugamani elettrici, 12 ricariche per gel igienizzanti, 15 termoscanner con lettori green pass e 17 purificatori d’aria. Anche in questo caso, sostiene Caiazzo, si tratta di “una spesa scellerata” poiché “dal 1 maggio non occorre più il green pass (a parte per i reparti di degenza degli ospedali e nelle Rsa, ndr.)”. Mentre sui purificatori, riflette la consigliera, si è agito al contrario: solo 17 quando invece, soprattutto per le scuole, ne potevano essere acquistati di più. “Come dimostrato dagli studi condotti durante la pandemia – spiega Caiazzo – i purificatori d’aria, in particolare nelle aule scolastiche, hanno ridotto i contagi di circa 80% e, al di là del Covid, continuano a risultare utili per qualsiasi tipo di virus, come quelli influenzali”.

Sul fatto che i purificatori siano stati acquistati per gli uffici della casa comunale, Caiazzo la ritiene una spesa eccessiva per il solo edificio di piazza Municipio considerando che, a parte quelli situati al piano terra che sono front office (Anagrafe, Servizi sociali, Polizia locale), gli uffici ai piani superiori hanno pochi impiegati. E lancia la stoccata: “Più che dei purificatori, negli uffici comunali, in particolare quelli al piano terra, il sindaco dovrebbe pensare a far effettuare una pulizia totale viste le pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare gli impiegati e a subire i cittadini, senza contare la carenza di controlli sugli accessi alla casa comunale. Pertanto, prima la pulizia e la sicurezza, e poi i purificatori che, ripeto, erano necessari per la scuola”. IN ALTO IL VIDEO

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