Brucellosi, gli allevatori bufalini protestano in “corteo funebre”

di Redazione

Non si placa la protesta degli allevatori bufalini della provincia di Caserta contro piano regionale di eradicazione di brucellosi e tubercolosi. Con tanto di bara, manifesti e marcia funebre, eseguita dalla banda musicale di Bellona, davanti alla sede dell’Asl Caserta, in via Unità d’Italia, dove hanno installato un presidio fisso fino al 3 maggio, gli allevatori hanno ricordato il dramma delle 300 aziende del Casertano (soprattutto nei comuni di Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria la Fossa) costrette a chiudere per le 140mila bufale abbattute nell’ultimo decennio, il 99% delle quali, come poi è emerso, non erano malate ma assolutamente sane. Per questo è stata intrapresa una raccolta firme da inviare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al governo per ottener e il commissariamento della Regione Campania in materia di sanità animale. – continua sotto – 

Il piano regionale prevede la vaccinazione dei capi dai 6 ai 9 mesi di età solo negli allevamenti non coinvolti dalle infezioni, ma questo nei suddetti quattro comuni “cluster” è quasi impossibile che accada. Per questo molti allevatori ritengono tale previsione “un bluff per proseguire con gli abbattimenti indiscriminati di bufale, senza distinzione tra capi sani e malati”. Secondo Gianni Fabbris, portavoce del coordinamento unitario che raccoglie otto associazioni degli allevatori della bufala campana, vi è una “strategia tesa a concentrare in poche mani, soprattutto quelle delle multinazionali, il settore della trasformazione del latte di bufala in mozzarella dop”.

“Sono tre i nostri i nostri nemici, – spiega Fabbris – ovvero le industrie del latte, quelle della carne e l’apparato di tecnici dipendente dalla Regione che in questi anni non ha fatto altro che ricorrere alla macellazione. Per le industrie del latte penso alla francese Lactalis, multinazionale che di recente ha acquistato il noto caseificio Mandara, azienda quest’ultima tra i maggiori esportatori della mozzarella di bufala dop. L’acquisizione è un modo per appropriarsi di quelle appetibili fette di mercato e accrescere il fatturato, ovviamente a scapito della qualità del prodotto, dando al settore, oggi ricco di piccole e medie imprese dalle caratteristiche artigianali, una connotazione tipicamente industriale; e poi portando la produzione anche fuori dall’area Dop. Le industrie della carne hanno lavorato grazie alle decine di migliaia di abbattimenti di bufale poi risultate sane, di cui hanno potuto vendere la carne. Infine, i tecnici, che vanno cambiati subito perché sono portatori di un unico modo di vedere le cose, quello di abbattere i nostri capi”.

La proposta degli allevatori è quella di sospendere il piano regionale, aprire subito un tavolo alla presidenza della Regione, escludendo l’assessorato all’Agricoltura “perché – dice Fabbris – è una questione anche e soprattutto di sanità e il presidente De Luca si è tenuto tale delega e ora deve assumersi le sue responsabilità. Inoltre, l’assessore Caputo continua a dire che il piano va bene, che lo ha concordato con gli allevatori. Ma con quali, visto che lo stiamo contestando da settimane?”. – continua sotto – 

Caputo: “Basta tensioni, presentiamo programma eradicazione brucellosi” – Sulla questione è intervenuto oggi proprio l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo: “È necessario fare chiarezza per dare una risposta puntuale e definitiva a tutti gli allevatori, evitando strumentalizzazioni, nella direzione del massimo rigore e della vicinanza agli operatori indicata dal presidente Vincenzo De Luca. Il Piano varato dalla Regione Campania per eradicare la tubercolosi e la brucellosi, discusso a più riprese con i rappresentanti degli allevatori nei vari incontri svolti presso gli uffici regionali e le aziende, recepisce tutti gli input degli operatori. Siamo sempre pronti al dialogo costruttivo, monitorando l’andamento del Piano ed, eventualmente, mettendo in atto azioni correttive. Basta tensioni”.

A tal proposito si svolgerà una conferenza stampa sul “Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in regione Campania”. E’ in programma per martedì 3 maggio, alle 11, presso l’auditorium del Centro Direzionale di Napoli Isola C3, nel corso della quale Caputo presenterà il programma con Pierdavide Lecchini, direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute; Maria Passari, direttore generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania; Antonio Limone, direttore generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Paolo Sarnelli, responsabile Unità Operativa Dirigenziale della Regione Campania “Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria”; Piero Frazzi, direttore generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna “Bruno Ubertini”; Nicola D’Alterio, direttore generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise; Ferdinando Russo, direttore generale Asl Caserta; Giuseppe Iovane, professore di Malattie Infettive degli Animali Domestici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Giuseppe Campanile, professore di Zootecnica Speciale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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