All’esito del processo di primo grado svoltosi innanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Napoli è stata emessa per Paolo Di Nardo, 38 anni, la condanna per l’omicidio di Carmine Fammiano, avvenuto a Giugliano in Campania (Napoli) il 7 agosto 2020. – continua sotto –
L’uomo, a seguito di un banale diverbio stradale, veniva colpito alle cosce con tre colpi di arma da fuoco. Nell’immediatezza dei fatti, grazie all’acquisizione di immagini dalle telecamere di sorveglianza, al racconto di alcuni testi e ad informazioni acquisite da fonti confidenziali della Polizia di Stato, si perveniva ad individuare l’autore del gesto delittuoso. Il decesso avveniva dopo che la vittima era riuscita a rimettersi alla guida della sua auto, in luogo poco distante da quello in cui era stata attinta, ma i soccorritori rinvenivano l’uomo all’interno dell’auto in una pozza di sangue.
L’autopsia, disposta dalla Procura della Procura di Napoli Nord, evidenziava in particolare che il decesso era riconducibile alla lesione causata da uno dei proiettili ad un’arteria vitale. La Procura, quindi, emetteva il fermo dell’indiziato ed il giudice per le indagini preliminari applicava la misura della custodia cautelare in carcere.
Nel prosieguo delle indagini si accertava, a seguito degli accertamenti balistici e medico legali disposti, che tre proiettili, tutti esplosi da un’arma calibro 9, attingevano la vittima agli arti inferiori, mentre quello mortale era risultato essere un proiettile rimbalzato al suolo. La solidità dell’impianto accusatorio, fondato sulla ricostruzione del fatto come omicidio doloso aggravato dai futili motivi, ha trovato conferma nella sentenza emessa a carico di Di Nardo.