Raccolta rifiuti tra Salerno e Caserta: 3 indagati per fallimento società, sequestri per oltre 750mila euro

di Redazione

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di 3 indagati emessa, su richiesta della locale Procura, dal giudice per le indagini preliminari Pietro Indinnimeo. Le fattispecie di reato contestate – bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte – attengono al fallimento di una società consortile a responsabilità limitata, operante nel settore della raccolta dei rifiuti solidi urbani, con numerose commesse presso vari comuni delle province di Salerno e Caserta. – continua sotto – 

In particolare, attraverso l’analisi e l’esame della documentazione contabile e dei bilanci della fallita, nonché all’esito di numerosi riscontri eseguiti presso i soggetti con cui erano stati intrattenuti rapporti commerciali nel corso degli anni, è stato possibile acclarare, secondo la prospettazione accusatoria, la consumazione di condotte penalmente rilevanti a carico degli amministratori succedutisi, nel tempo, nella direzione della richiamata società consortile.

In relazione all’ipotesi di bancarotta documentale, gli indagati avrebbero tenuto i libri e le scritture contabili in modo tale da non permettere la ricostruzione del patrimonio della fallita, riportando nell’attivo dello stato patrimoniale numerosi crediti divenuti non più esigibili, omettendo una svalutazione degli stessi e ritardando, contestualmente, l’emersione del dissesto.

Nello stesso ambito, sarebbero stati eseguiti pagamenti preferenziali a beneficio di creditori non privilegiati, in danno del restante ceto creditorio rappresentato prevalentemente da ex dipendenti e dall’erario, in un periodo in cui era già conclamato lo stato di insolvenza nonché atti fraudolenti, da parte di uno dei tre indagati, finalizzati ad impedire la procedura di riscossione coattiva ad opera dell’Agenzia delle Entrate. – continua sotto – 

Con riferimento alla distrazione di beni, le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria hanno permesso di non rilevare tra gli asset sui quali soddisfare le pretese creditorie sette autoarticolati, quattro autovetture (di cui una di lusso) e somme di denaro per un importo di oltre 750mila euro.

I provvedimenti cautelari attengono alla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per la durata, rispettivamente, di 12 mesi, 8 mesi e 6 mesi, nonché ad un sequestro preventivo, diretto e nella forma per equivalente, degli automezzi (tra cui anche un’autovettura di lusso) e delle somme di denaro fino a concorrenza della somma complessiva di 754.573,25 euro.

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