9 arresti eseguiti all’alba dagli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, con l’ausilio degli agenti del XV Distretto Ponte Milvio e personale della Squadra Mobile di Viterbo, nell’ambito dell’inchiesta “Tabla Rasa”, coordinata dalla Procura di Roma. Due degli indagati sono finiti in carcere, gli altri sette ai domiciliari, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack. – continua sotto –
L’indagine trae origine dal rinvenimento, il 14 aprile del 2021, nei pressi di via dei Due Ponti, del corpo senza vita di un uomo precipitato da un muro di recinzione di un condominio. Si trattava del 35enne Davide Labate, l’uomo che aveva in tasca le chiavi dell’appartamento di Maddalena Urbani, giovane stroncata da un’overdose il 27 marzo 2021, figlia di Carlo Urbani, il medico che ha scoperto il virus della Sars. Grazie anche alle dichiarazioni rese da soggetti vicini al defunto si è accertato che lo stesso si fosse recato in quei luoghi alla ricerca di droga, del tipo “crack”, da acquistare da un pusher soprannominato “Kike” da cui era solito rifornirsi.
Ulteriori approfondimenti confermavano la presenza di una base logistica di spaccio di cocaina e crack all’esterno dello stabile di via dei Due Ponti, nel quartiere popolare comprendente l’area di Largo Sperlonga/ Due Ponti, strutturata in modo tale da contrastare l’eventuale azione delle forze dell’ordine. Lì alcuni cittadini di nazionalità sudamericana, raggiunti sia a piedi che a bordo di veicoli dai “clienti”, consegnavano a quest’ultimi la quantità di droga pattuita e la relativa somma di denaro. Nella maggior parte dei casi i clienti, dopo il pagamento, attendevano il tempo necessario affinché i pusher si recassero sotto il porticato dello stabile in argomento per prelevare lo stupefacente occultato. Tale modalità consentiva al pusher di turno di essere difficilmente identificabile in quanto, in occasione di un controllo, sarebbe stata trovata solamente in possesso di una modica somma di stupefacente e/o denaro. Al fine di rendere più agevole la vendita delle sostanze, alcune “vedette” si posizionavano in luoghi idonei a monitorare l’intera area, pronte ad avvisare i complici di un eventuale intervento delle forze dell’ordine.
Grazie all’utilizzo di attività tecniche e ambientali, affiancate all’uso di un sistema di video sorveglianza a distanza, si è potuto documentare la presenza di una vera e propria piazza di spaccio sorretta da alcuni cittadini sudamericani che rifornivano, durante l’arco delle ventiquattro ore, numerosi acquirenti cedendo dosi di droga preconfezionate. E’ stata ampiamente dimostrata la sussistenza, almeno a partire dal mese di aprile 2021, di una efficientissima ed articolata struttura per la vendita dello stupefacente a numerosi assuntori della zona nord della Capitale. Inoltre, sono stati individuati i canali di approvvigionamento dello stupefacente, riconducibili ad un altro gruppo criminale, di cui sono stati identificati i componenti. – continua sotto –
Nel corso dell’indagine, due persone sono state arrestate in flagranza di reato; altre 5 denunciate in stato di libertà; altre 11 segnalate alla Prefettura per uso personale di sostanza stupefacente; e sequestrati numerosi involucri di cocaina e crack. IN ALTO IL VIDEO